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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2024
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Un libro per capire cosa non dobbiamo essere. Solo due esempi: le leggi razziali e l'adesione alla ferocia del fascismo repubblichino, servo letteralmente dei tedeschi. Gentile non fu solo questo ma fu anche questo e il suo essere filosofo del fascismo e delle sue infamie non può essere dimenticato. L'impegno - ai limiti della faziosità - del curatore offre una visione fuorviante del ruolo del filosofo e della storia culturale di questo nostro martoriato paese.
Per capire cosa significa, davvero, essere italiani.
Questo libro pubblicato nel 2014 dalla “Casa Editrice Le Lettere” è un’antologia del pensiero di Giovanni Gentile, il filosofo che, con Benedetto Croce e Julius Evola, ha più influenzato il pensiero italiano del Novecento. Gentile fu l’esponente principale dell’idealismo, e la sua filosofia a cui fu attribuito il nome di attualismo, si opponeva al materialismo storico di Marx. In questo volume, introdotto mirabilmente da Marcello Veneziani, vengono presentati alcuni scritti del filosofo di Castelvetrano che viene considerato l’ultimo grande pensatore a pensare l’Italia. Nel libro vengono toccati argomenti riguardanti la tradizione italiana, l’opera di Dante, quella di Leopardi e altri scritti di particolare interesse. Gentile, come è noto, fu anche il filosofo ufficiale del fascismo a cui diede una forma ideologica; nel movimento e nel regime mussoliniani, egli vedeva una continuazione del Risorgimento, che nella Grande Guerra trovò la sua naturale conclusione nella realizzazione dello Stato unitario, libero e autoritario. Di grande importanza è il “Discorso agli Italiani” pronunciato in Campidoglio a Roma il 24 giugno del 1943, nel quale c’è la famosa affermazione: … chi parla di oggi in Italia di comunismo è un corporativista impaziente delle more necessarie allo sviluppo di un’idea che è la correzione dell’utopia comunista…in cui si può notare l’aspirazione alla giustizia sociale propria del fascismo e delle sue opere. Gentile continuò a collaborare col regime anche negli anni successivi alla presa del potere, e la sua realizzazione più importante fu l’enciclopedia italiana (la Treccani) dove chiamò a collaborare intellettuali, scienziati, artisti che edificarono quest’opera prodigiosa. La sua fede politica, mai rinnegata anche negli anni della guerra civile, dove anzi fu nominato alla guida dell’Accademia d’Italia negli anni della RSI, lo portò alla morte assassinato da una banda partigiana. Libro consigliato anche ai non specialisti dell’opera gentiliana.
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