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E' un libro rilassante perché positivo: una storia d'amore senza sdolcinature, con quel bellissimo richiamo al passato. Mi sono sentito sul Titanic e ho visto gli ambienti e la gente proprio com'erano nella realtà. Belle anche le foto che illustrano il libro, sia quelle storiche che le altre attuali di Varenna. Mi è piaciuto molto!
Dopo oltre cent’anni, la storia d’amore di una trentottenne italiana s’intreccia con quella due irlandesi realmente esistiti, periti nel drammatico affondamento del Titanic: Mary Mullin e il suo ragazzo Denis Lennon. Due storie di un amore travolgente, forse due storie che il fato aveva già scritto per loro e a cui non era possibile sfuggire. Clara, la protagonista, certa di vivere un rapporto ben consolidato, scopre che in realtà le cose non stanno come crede. Il suo compagno, a pochi mesi dal matrimonio, la lascia per andare a vivere con un’altra donna. E’ l’inizio di un periodo introspettivo che spinge Clara ad abbandonare Milano, sua città adottiva, e a rifugiarsi sul Lago di Como, nei rassicuranti luoghi della sua infanzia. Qui conosce Giorgio, con il quale nasce una travolgente storia d’amore, esattamente come cento anni prima era successo a Mary e Denis; come Mary, Clara dovrà affrontare una scelta difficile. Un romanzo ricco di riflessioni sugli affetti tra persone che, grazie anche al sapiente utilizzo dei flashback, crea una sorta di suspense capace di stimolare la voglia di sapere e di terminare il racconto in un solo fiato. Con un linguaggio raffinato di facile e piacevole lettura, Tiziana Viganò ne “L’onda lunga del Titanic” riesce a miscelare presente e passato con maestria, senza creare alcuna frattura, dando così forte continuità ad accadimenti avvenuti in tempi lontani fra di loro e descrivendo la drammaticità del destino che ha colpito Mary e il suo compagno Denis, non come storia triste, ma come manifesto dell’amore universale. Un ottimo libro di cui ne consiglio la lettura.
Nelle prime pagine di questo bellissimo romanzo il lettore viene immerso in un clima particolare, che rimarrà addosso per tutta la storia. L’ambientazione nello splendido lago di Como, i paesaggi di Varenna, non sono una scelta casuale. Il romanzo è pervaso da un’aura di magia. Tutto ruota intorno al ritrovamento di un baule antico che custodisce preziosi tesori della memoria. Il baule della nonna rappresenterà un punto di riflessione, uno scrigno in cui immergersi per ritrovare se stessa. Per fare la scelta “giusta”. Il baule rappresenta il simbolo di quelle esperienze famigliari che si tramandano di madre in figlia, il ricordo, il tesoro nascosto nella psiche che ogni tanto riemerge dall’oblio, dall’inconscio. In tutto questo appare evidente la forza della famiglia, dei modelli positivi che formano e salvano. La protagonista Clara viene subito presentata durante un suo momento difficile, ad un passo dal matrimonio. Un tradimento scoperto, la crisi di una coppia moderna in cui, anche dopo anni di vita insieme, i due si accorgono di non amarsi più. Una rottura che rappresenterà il momento prima della rinascita. La storia della protagonista si intreccia delicatamente con quella tragica del Titanic, il famoso transatlantico affondato nell’oceano Atlantico il 15 aprile 1912. Un evento così drammatico che racchiude la storia dei due innamorati irlandesi Mary e Denis, che potremmo definire i moderni Giulietta e Romeo. Il concetto è che l’Amore è capace di annullare i tempi e le distanze, di annullare la morte. Il romanzo è impreziosito da foto e piccoli dettagli, rendendolo ricco di particolari che attirano il lettore e lo tengono concentrato sulle vicende che via via scorrono con le pagine. Uno di questi dettagli che colpiscono il lettore attento è sicuramente la presenza delle rose. Il loro fascino e il loro profumo sembrano permeare l’intero romanzo. Sembra di percepirle, bianche, antiche, forti nella loro delicatezza, nel loro profumo intenso e travolgente. Da Legger
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