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Anno edizione: 2006
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Uno dei miei classici preferiti. I personaggi sono idealisti, appassionati, sognatori, e purtroppo saranno costretti a scontrarsi con la realtà e la vita di provincia inglese. Stile elegante e ricercato, un classico imperdibile.
Esordisco dicendo che Middlemarch è un mattone; quindi chiunque voglia appropinquarsi alla sua lettura, lo faccia con animo consapevole. È un romanzo tipicamente ottocentesco. Descrive la vita della provincia inglese e credo lo faccia ottimamente e anche abbastanza realisticamente. Il livello di interesse si mantiene costante durante tutta la narrazione ed è affascinante percepire come sia nato da due idee diverse: la prima vuole descrivere la classe della piccola nobiltà, l'altra la borghesia con qualche, occhiata anche sul popolo. Per i miei gusti, la questione del Reform Bill, anche se necessaria, è un po' troppo ingombrante. Per il resto, per me è stato come andare un paesino inglese dell'Ottocento tutti i giorni per un paio di mesi. Ci si affeziona ai difetti, all'ipocrisia, all'ironia e al moralismo che Eliot, come autrice, inserisce; perché George Eliot è sempre un po' un personaggio dei suoi libri. Sta sempre lì a dirti la sua opinione, e qualche volta ad anticiparti, togliendoti tutta la sorpresa, che uno dei suoi personaggi farà una brutta fine. L'unico personaggio un po' troppo "perfettino" è Dorothea, la cui perfezione d'animo è un po' mitigata dalla sua commovente ingenuità; questo non le toglie fascino, anzi, direi che rappresenta quello che per molti potrebbe essere "il femmineo" per eccellenza. I critici dicono che Dorothea è in parte George Eliot stessa, l'altra parte è Mary Garth: una ragazza non troppo bella, ma in gamba, intelligente e ironica; è uno dei miei personaggi preferiti nel libro, ovviamente. In ultimo cito la moglie di Bulstrode che si dimostra una donna coraggiosissima. Ci sono anche personaggi negativi, ricchi, poveri, nobili, contadini, c'è posto per tutti. Middlemarch è un romanzo sulle illusioni deluse e sulla vita di tutti i giorni. Per quanto possiamo avere delle ambizioni, bisogna fare i conti con la realtà, e che le scelte fatte basandoci su un'illusione hanno un prezzo da pagare (es. i matrimoni di Dorothea e di Lydgate)
George Eliot è una scrittrice stranamente ed ingiustamente poco nota in Italia, le sue opere meritano di essere lette perché presentano vicende molto appassionanti rappresentate con una profonda acutezza psicologica ed un magistrale stile narrativo. Middlemarch, Studio di vita provinciale, è un monumentale romanzo, pubblicato a puntate nel 1871 – 1872, in cui si alternano numerosissimi personaggi. Al centro dell’azione, però, ci sono due coppie: Edward Causabon e Dorothea Brooke, Tertius Lydgate e Rosamond Vincy. Il reverendo Causabon è un personaggio egoista e meschino che, pur di realizzare la sua “Chiave di tutte le mitologie”, non esita a sacrificare e strumentalizzare la sua giovane e bella moglie Dorothea. Lydgate è un giovane e bravo medico che, dopo aver sposato la superficiale e frivola Rosamond Vincy, prima sarà sommerso dai debiti e dopo verrà coinvolto in uno scandalo. Definito da Virginia Woolf: <<Magnifico libro>> per finezza psicologica e complessità della rappresentazione ambientale…senza esagerare: un capolavoro! Ottimo il profilo storico – critico dell’autore e dell’opera, ottima la traduzione di Giovanni Baldi. Consiglio anche la lettura de Il mulino sulla Floss (1860) e de La bella storia di Silas Marner (1861).
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