(Baden-Baden 1903 - Friburgo in Brisgovia 1958) scrittore tedesco. Nutrito di una concezione della storia di impronta cristiana, arricchita attraverso il confronto con la più varia tradizione culturale europea, è soprattutto noto per un gruppo di opere in cui, attraverso la rievocazione biografica e storico-letteraria, svolge una meditazione sulla funzione dell’arte, sulla natura del potere ecc. (L’amarezza di Camões, Das Leiden des Camões, 1930, nt; Filippo II. Religione e potere, Philipp II. Religion und Macht, 1931, nt; Bartolomeo Las Casas, Las Casas vor Karl V, 1938). Per alcuni scritti religiosi in cui esprimeva la sua avversione al nazismo, diffusi clandestinamente, fu accusato di alto tradimento, ma la fine della guerra gli evitò una condanna. Questo passato fece sì che nel dopoguerra si attribuisse a S. un ruolo di guida spirituale, cui egli corrispose con le meditazioni sul tempo presente di La pace del mondo (Der Friede der Welt, 1956). La produzione di S., che fu autore fecondissimo (oltre 120 volumi), comprende drammi (Il principe ereditario, Der Kronprinz, 1948, nt; Il gran rifiuto, Der grosse Verzicht, 1950), poesie (I sonetti della vita e del tempo, della fede e della storia, Die Sonette von Leben und Zeit, dem Glauben und der Geschichte, 1953, nt), riflessioni personali e ricordi autobiografici.