(Ploujean, Bretagna, 1845 - Morlaix 1875) poeta francese. Costretto giovanissimo a interrompere gli studi per una grave malattia che lo rese deforme, si stabilì a Roscoff, in Bretagna, dove trascorse quasi tutta la vita. Esordì scrittore a Parigi nel 1873, pubblicando su «La Vie parisienne» alcune poesie e due novelle, e raccogliendo lo stesso anno tutti i suoi versi in quello che rimase il suo unico volume: Gli amori gialli (Les amours jaunes). La sua notorietà data solo dal 1884, quando Verlaine, nei Poeti maledetti, ne rivalutò la figura, presentandolo accanto a se stesso e agli altri maestri del simbolismo, Rimbaud e Mallarmé. C. fu poeta di vena originale e innovatrice, di gusto barocco e fantastico, ma non alieno da accenti popolareschi, da volute prosasticità e irregolarità formali. Uno dei motivi principali della sua opera è la vita del mare, di cui dette un’interpretazione non convenzionale, ben oltre ogni forma di idealizzazione romantica. Esercitò un notevole influsso sui poeti delle generazioni successive, fra cui J. Laforgue (che ne criticò tuttavia una certa impurità formale) e, attraverso quest’ultimo, su T.S. Eliot.