La sua attività pubblica abbraccia un periodo di trentacinque anni, dal 1960 al 1995. Dal 1952 al 1953 ha vissuto in India. Poi a Zurigo, divenendo allievo di Jung. Subito dopo la laurea al Trinity College di Dublino, aveva iniziato a portare avanti terapie di impronta junghiana già nel 1959, quando è stato nominato Director of Studies del C. G. Jung Institute, dove è rimasto sino al 1969, quando abbandona per una profonda crisi che gli fa rivedere interamente il modo di fare terapia. Nel frattempo nel 1960 aveva pubblicato a Londra il suo primo best-seller scientifico "Emotion: a comprehensive phenomenology of Theories and Their Meanings for Therapy". Nel 1970, diventato direttore delle Spring Pubblications ha lanciato una nuova scuola di indirizzo junghiano sulla cultura e l’immaginazione, applicando le conclusioni tratte dalle analisi individuali a processi di senso collettivo. Il movimento fondato da Hillman, la psicologia archetipa, sta ottenendo un successo enorme e sembra destinato a innovare profondamente la tradizione junghiana. Nel 1978 torna in America trasportando la sua Mitteleuropa, il suo culto degli dei e della tradizione greca nella texana Dallas, avanguardia della più sintomatica modernità. Dopo la pubblicazione di "Il codice dell’anima" Hillman ha raggiunto un pubblico molto ampio conoscendo grande fortuna critica e di pubblico.
Tra le sue pubblicazioni in lingua italiana, oltre al già citato "Il codice dell'anima", ricordiamo almeno "Anima. Anatomia di una nozione personificata", "Puer aeternus", "Fuochi blu", "Il mito dell'analisi", "Re-visione della psicologia"
Nel 2013 è uscito postumo per i tipi Adelphi "Psicologia alchemica".