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Anno edizione: 2021
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Il titolo è già un programma. Una donna spiega a noi uomini come le vediamo, soprattutto come le chiamiamo, ma non solo questo. Ci dà una spiegazione elementare che a noi uomini sfugge troppo spesso: "le donne sono diversamente brave rispetto agli uomini. Perché sono diverse. Sono altro. Perché per natura e cultura sono e agiscono e pensano e creano diversamente dagli uomini. Cioè a modo loro". Consiglio vivamente a tutti gli uomini di non aspettare che una donna regali loro questo libro, per ovvi motivi.
Questo saggio ripercorre la storia delle donne attraverso l’uso del linguaggio. La lingua è importante, quanto è importante la parola. L’autrice comincia la sua analisi sul ruolo delle donne citando un esempio riguardante la cerimonia degli Oscar del 2021. L’attrice Francis McDormand ritirò il premio e venne criticata perché si era presentata con i capelli sfatti, senza trucco e con dei vestiti che per qualcuno non erano all’altezza di una cerimonia simile. Non è il primo caso di questo genere. Molto spesso le donne, soprattutto della televisione e del cinema, vengono criticate perchè, secondo qualcuno, non rispecchiano i canoni della femminilità. Una donna deve truccarsi, vestire in un certo modo, avere sempre i capelli ordinati. Ma dove sta scritto, scusate? Chi lo ha deciso? Ecco, riprendendo il discorso dell’autrice di questo saggio, le donne ne hanno fatta di strada, ma ancora oggi su di loro esiste quella che lei definisce “libertà vigilata.” In altre parole, l’attrice citata prima è libera di presentarsi sul palco senza trucco e spettinata, ma è allo stesso tempo osservata, commentata, criticata come se fosse soggetta a una libertà però vigilata, quindi limitata. Una critica che l’autrice dispensa a sfavore del femminismo attuale, è il fatto che la maggior parte delle volte la denuncia della violenza sessuale o di un abuso di potere venga fatto quasi sempre dopo. Infatti, il movimento #metoo è nato per raccontare qualcosa che è avvenuto tempo fa, non adesso. Molte donne trovano il coraggio di dire quello che hanno subito, solo in un secondo momento. E molte non lo hanno nemmeno trovato. La donna, oggi più che mai, appare come la vittima. L’autrice è ancor di più critica nei confronti del femminismo odierno. Sembra quasi che le donne più che combattere come facevano in passato, a tratti sembrano piangere semplicemente sul proprio destino senza effettivamente reagire.
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