Pedro Salinas è stato un poeta, saggista e narratore spagnolo. Intrapresa la carriera universitaria, come professore di letteratura spagnola, nel 1936 emigrò negli Stati Uniti e in Portorico, dove insegnò, passando da una università all’altra, senza fare più ritorno in Spagna. Dei due «poeti professori» della generazione del ’27, J. Guillén e lui stesso, S. è quello che usò la cultura letteraria soprattutto per rendere più rarefatta e sorvegliata la sua vena lirica, la quale deriva dalla tradizione della poesia amorosa di Garcilaso e di Bécquer. La sua è una poesia di confessione intima e misuratissima, un colloquio continuo e sottile con l’amata, entro un paesaggio consueto, quotidiano, cittadino. Preferì il metro breve e il romance. Le prime raccolte (Presagi, Presagios, 1923; Sicuro azzardo, Seguro azar, 1929) sviluppano una tematica amorosa con accenti più caldi. Aperte a spunti più vari sono le raccolte successive, tra cui Favola e segno (Fábula y signo, 1931), La voce che ti devo (La voz a ti debida, 1933), Tutto più chiaro (Todo más claro, 1949). S. scrisse anche romanzi (Vigilia del piacere, Víspera del gozo, 1926) e delicati e limpidi racconti (Il nudo impeccabile e altri racconti, El desnudo impecable y otras narraciones, 1951). Tra i suoi saggi ricordiamo Letteratura spagnola del secolo XX (1941) e due monografie fondamentali, una su Jorge Manrique (1947) e una su Rubén Darío (1948).
Fonte immagine: copertina del volume Amore in bilico. Lettere a Katherine Whitmore (1932-1947), Editoriale Jouvence 2023