Gabriele Basilico, nato a Milano nel 1944, era architetto e fotografo.
Tra il 1978 e il 1980 realizza il suo primo progetto: Milano, ritratti di fabbriche. Negli anni Novanta riprende la ricerca sul territorio e sulle trasformazioni del paesaggio.
Maestro nel ritrarre gli spazi urbani e nel dare forma e volto alle visioni architettoniche contemporanee, vince numerosi premi, tra i quali, nel 2000 il premio dell’Istituto Nazionale di Urbanistica.
Le sue opere fanno parte di molte collezioni pubbliche e private. Tra le sue mostre ricordiamo la retrospettiva che, nel 2006, la MEP di Parigi gli ha dedicato.
Ha pubblicato decine di libri fotografici. L'ultimo inordine di tempo Leggere le fotografie. In dodici lezioni (Rizzoli 2012).
Tra i primi a dare la notizia della scomparsa l'amico Stefano Boeri, che su Facebook scrive:
«La morte di Gabriele Basilico ci priva di un protagonista assoluto della storia della cultura visiva internazionale. I suoi occhi di fotografo sono divenuti col tempo gli occhi di tutti noi, davanti alla complessità infinita dei fenomeni urbani. Occhi che hanno incorniciato, registrato e documentato centinaia di spazi urbani e città del mondo, riuscendo trasmettere la loro sensualità, a decifrare le contrapposizioni più stridenti e a dare dignità anche ai luoghi più derelitti. Come ha più volte ammesso, quello sguardo preciso e appassionato Gabriele Basilico lo aveva nel tempo costruito osservando e fotografando Milano: i muri delle fabbriche, le facciate vibranti dei palazzi borghesi ma anche i visi, le feste, i segni lasciati nelle strade dalla vita quotidiana. Milano, le sue proporzioni, sono state la matrice di ogni scatto, di ogni scoperta, di ogni fotografia di Gabriele Basilico. Anche per questo Milano oggi non perde solo un osservatore appassionato e un testimone nel mondo; perde un pezzo di sé stessa. Per la cultura, l'arte, la fotografia - anche per me, che a Gabriele devo moltissimo - è un momento di grande tristezza».
Le parole di Amos Gitai su Basilico:
"Ho sempre avuto interesse per il paesaggio, non solo per quello inteso in senso bucolico, ma anche per quello urbano. Gabriele Basilico, mio grande amico, è un fotografo straordinario che lavora sul paesaggio industriale e urbano. Il suo lavoro è unico perché sa mostrarci le masse delle grandi città con particolare intensità, dandone una rappresentazione universale: Beirut non è così lontana da Tel Aviv, da San Paolo, da Milano e questo tessuto è un linguaggio visivo comune."
.