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Per gli amanti del genere.......GUARDATELO!!!!
Raimi torna a dedicarsi al genere horror e convince. Da non perdere per gli amanti del genere
Non un capolavoro, a differenza di altre opere di Raimi, però è un film che convince, spaventoso e grottesco, a tratti comico.
Ottima prova, come molti Horror moderni non manca un notevole senso del grottesco che rende alquanto ironiche certe scene. Innegabili le somiglianze della trama con L'occhio del male di Stephen King, ma ci sono abbastanza differenze da non renderlo una pura scopiazzatura e lo considero perfetto per una serata fra amici, a patto che piaccia il genere. Decisamente consigliato!
Sicuramente passerò da impopolare e troppo di parte (non solo perché Sam Raimi è fra i miei registi preferiti; ma anche perché a me questo genere di horror piace tantissimo, a differenza dei "palati fini" dei 'super' critici che, capisco debbano criticare perché è il loro mestiere, ma a volte bisognerebbe dare anche a Cesare quel ch'è di Cesare..) ma al sottoscritto questo film è piaciuto davvero molto. Sono l'unico del "group friends horror" ad averlo apprezzato. Ai miei "soci" (amici) ha fatto addirittura ridere come se fosse una pellicola comica; anzi una commedia. Per me fa paura: non sarà un capolavoro, ma è di ottima fattura. Il regista torna a un suo antico progetto sviluppato con il fratello Ivan. Un imprinting dalla serie sul supereroe deve però essere rimasto perché la (nuova) protagonista Alison Lohman sintetizza, non solo fisicamente, le caratteristiche di Kirsten Dunst. Non tanto sul versante fidanzatina (anche Christine lo è) quanto piuttosto su quello della ragazza di sani principi che viene posta dinanzi a continui e sempre più drammatici bivi. I colpi di scena si susseguono suscitando quel tipo di brivido che è causato dal gratificante pensiero di avere previsto l'accaduto. Come però sa fare chi conosce bene le dinamiche del genere Raimi non si limita a trasportare lo spettatore nel tunnel degli orrori di un parco divertimenti, ma affronta anche un livello più alto. Christine rappresenta quei tanti che, pur essendo fondamentalmente onesti, in questo mondo in cui la precarietà del lavoro domina, si trovano quasi costretti a far tacere un angolino della loro coscienza per andare avanti. L'horror molto spesso, al di là di quello che ne pensano i detrattori che però non lo conoscono, punta a una morale finale. Anche in questo caso lo fa. Christine ha fatto del male a qualcuno, trovando delle giustificazioni che sono comprensibili ma non sufficienti. Basta questo per trascinarla trascinarla all'Inferno? Ebbene sì! Bello, bello, bello..
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