Cuccette per signora

All'interno di una cuccetta per sole donne, di un treno notturno, sulle ferrovie dell'India... Avvenne un incontro inaspettato che ribalterà in pieno la visione della propria vita di Akhila... Aumentando la sua inquietudine, ma anche aiutandola ad allinearsi, sterzare e cambiare direzione! Decidere se vivere pienamente o continuare a lasciarsi vivere! Chi sono queste cinque passeggere? Come mai hanno prenotato quella tratta? Cosa si raccontano? Dove stanno andando? Le risposte sono articolate e molto ben documentate nel racconto corale di questo romanzo, raffigura queste 5 donne raccontando loro esperienze come figlie, sorelle, madri, moglie, suocere, cognate in una India in fase di modernizzazione e cambiamento... Il racconto si focalizza nelle loro difficoltà ad autodeterminarsi, vivere la propria vita, essere completamente libere. Anita Nair, non rappresenta le donne indiane, come un popolo di perdenti, lastricato di sottomissione o di sola accettazione del avverso destino, ma soprattutto lo raffigura con forti atteggiamenti di combattività e di fermezza che fa di loro donne di coraggio, da ammirare... Ogni storia è un monologo...profondo, vivido, coinvolgente e altamente evocativo ... Il racconto si scosta molto delle abitudini occidentali: culturali, rituali, religiose, di costume; esaltandone invece, la cultura Asiatica identitaria, comunque, ritraendo in pieno sentimenti e atteggiamenti universali del mondo femminile. Prosa perspicace, delicata, acuta, fine, intelligente, intuitiva! Compendio riflessivo di saggezza popolare! Una magnifica inquadratura sulla società femminile dell'India contemporanea. Da leggere assolutamente!

📚"Akhila è quel tipo di donna. Fa quello che ci si aspetta da lei tutto il resto lo sogna. Perciò colleziona brandelli di speranza.... intrappolata all'interno di desideri irrealizzati. Akhila 45 anni . Senza occhiali dalle lenti rosa. Senza un marito, dei figli, una casa, una famiglia. Che sogna di fughe e spazi liberi. Affamata di vita ed esperienza. Che muore dal desiderio di trovare una connessione." . Anita Nair, sceglie di raccontare la vita di una donna che alla morte del padre deve prendere in mano le redini della famiglia e garantire a tutti un futuro con minori problemi possibili, naturalmente non è previsto che anche lei possa avere una vita piena di affetti e di gioia, danno tutti per scontato che sarà lei a "sacrificarsi" per tutti loro. Un giorno le cose cambiano perché il ribollire che ha dentro, Akhila, non riesce più a tenerlo a freno e decide di prendere un treno fino ad un paese di mare lontano da casa per pensare al suo futuro. Siamo in India, dove anche se abolite le caste la loro influenza è ancora presente e dove le donne vivono ancora in bilico tra tradizione e modernità. Il libro è stato scritto diversi anni fa(tradotto in Italia nel 2012), speriamo oggi le cose siano un po' migliorate. Sul treno era prevista una carrozza per sole donne, con scompartimenti e cuccette solo per loro. Akhila è intimorita da questa sua prima esperienza ma decisa a farla. Nel suo scompartimento, strada facendo, saliranno sei donne ognuna con una storia diversa e un età diversa.... ascoltando le loro storie e riflettendo sulla sua, riuscirà a maturare quale direzione far prendere al suo destino. . 🎯 È un libro intenso, e racconta tanto della vita indiana, il viaggio in treno è un po' la metafora della vita e del cammino verso il cambiamento... Bello da leggere, a tratti lentino ma bello.

Romanzo altalenante. La scrittura a volte risulta fluida altre un po' ingarbugliata, piena di nomi e nomignoli che sconcentra dal racconto. Ho trovato alcune storie più interessanti e dinamiche di altre che invece appesantiscono il libro. Nel complesso è un romanzo discreto.