Colazione da Tiffany

Consigliato

Niente a che vedere con la raffinata interpretazione della Hepburn: la Holly del libro è una ragazza instabile, probabilmente vittima di un’infanzia infelice, che pensa di poter plasmare il mondo con la sua sregolatezza inconcludente e brucia la sua giovinezza nell’alcol e in rapporti piuttosto squallidi, pensando di essere libera di far quello che le piace e finendo invece per essere una povera ragazza sola sconfitta dalla vita. A osservare questa decadenza progressiva e inesorabile c’è il narratore, innamorato di lei, ma incapace anche lui di arginare questa ribellione di carta velina che si rinsecchirà come i palloncini dell’albero di Natale rubati in un supermercato. Se all’inizio Holly risulta fastidiosa per i suoi modi anticonvenzionali e maleducati, la sua storia man mano rivelerà una ragazza fragile, incapace di gestirsi, che si perderà chissà dove e chissà con chi.

Libro letto in inglese. Molto meglio il film, merito di Audrey Hepburn