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Niente male, carina metafora sul tema dell'alter ego e interessante rappresentazione della morte. Un po' abusati invece i temi triti e ritriti sulla contestazione dei vecchi schemi borghesi. Attori bravi anche se a volte è un po' forzata l'accentuazione dell'accento emiliano. Un po' scontata l'evoluzione del rapporto tra Castel e la ragazza del fratello, ma ben raccontata. Simpatica anche la spiegazione del titolo.
Film ,ancora film Bellocchio ammorba con le sue problematiche autobiografiche, sempre dal punto di vista personale. Ma perchè questi personaggi non si limitano alle lore sedute giornaliere dallo psicoanalista?
"Gli occhi, la bocca" è un film di grande intensità emotiva, una tragedia sentita a livello viscerale da Bellocchio, che ha perso per davvero un fratello. Le interpretazioni di Castel, Angela Molina, la Riva e Piccoli sono magistrali. Castel è bravissimo nella parte del fratello assillatto dai sensi di colpa per la morte del gemello, sempre sopra le righe, sempre sull'orlo di un'espolosione emotiva, inquieto e comunicativo. Angela Molina rimane scolpita nella memoria per la sua sottile interpretazione di Vanda, la ragazza del suicida, una donna senza punti di riferimento e totalmente allo sbando ma irrimediabilmente colpevole. Emanuelle Riva offre un'eccellente interpretazione della madre del suicida, una donna distrutta con brucianti quesiti che resteranno per sempre senza risposta. Infine la prova di Piccoli, anche se di poche battute, è come sempre notevole, uno zio cinico e indifferente che rappresenta un'intera classe sociale, l'alta borghesia di quegli anni. Buona visione
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