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Recensioni Cedi la strada agli alberi. Poesie d'amore e di terra

Recensioni: 4/5
“La prima volta non fu quando ci spogliammo ma qualche giorno prima, mentre parlavi sotto un albero. Sentivo zone lontane del mio corpo che tornavano a casa.” “Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza.” Il nuovo libro di Franco Arminio, le più belle poesie del poeta italiano più seguito sulla Rete Franco Arminio ha raccolto qui una parte della sua sterminata produzione in versi. Ma non è un’antologia, è un’opera antica e nuova, raffinata e popolare, un calibrato intreccio di passioni intime e passioni civili. La prima sezione è un omaggio al paesaggio e ai paesi che Arminio racconta da anni nei suoi libri in prosa. La seconda ci presenta una serie di poesie amorose in cui spicca il suo acuto senso del corpo femminile. Dopo i testi intensi dedicati agli affetti familiari, le conclusioni sono affidate a una serie di riflessioni sulla poesia al tempo della Rete. I versi di Arminio sono lavorati a oltranza, con puntiglio e cura, con l’obiettivo di arrivare a una poesia semplice, diretta, senza aloni e commerci col mistero. La sua scrittura è una serena obiezione alle astrazioni e al gioco linguistico, una forma di attenzione a quello che c’è fuori, a partire dal corpo dell’autore, osservato come se fosse un corpo estraneo. L’azione cruciale è quella del guardare: “Io sono la parte invisibile / del mio sguardo”. )
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Ancient Mariner
Recensioni: 5/5
Lettura consigliata

Piacevole lettura. Si alternano liriche e prose poetiche. Alcuni componimenti sono davvero belli, altri risultano un po' meno riusciti. Nel complesso un libro che merita.

Leonardo
Recensioni: 5/5
Gli alberi sono poesie

E se gli alberi, gli uccelli, la natura fossero la poesia di Dio? Tutto nelle sue mani.

AK
Recensioni: 4/5

Un libro di poesie bellissimo e raro, che sfocia nel diario, nella filosofia, nel racconto intimo, toccando tutti i temi dell'umano, fino al sociale, al politico. E poi l'amore e il dolere tipicamente umano, la casa buona che è la terra e l'ambiguità del proprio sé. Più il manifesto di un'anima che un libro di poesia tra i tanti. Imperdibile per il tocco unico del bravo Arminio.

Princi
Recensioni: 1/5

Una carrellata di banalità e ovvietà. Sè questa è la poesia di oggi... poveri noi!!! In una parola: imbarazzante!

Naomi
Recensioni: 5/5

Franco Arminio e' una grande risorsa per l'Irpinia. Riesce a trasmettere le emozioni che offre una terra solo apparentemente desolata e quelle di un'umanità fatta di semplici cose quotidiane. Credo che la sua poesia resterà patrimonio di tutti negli anni a venire, la sofferenza interiore del poeta servirà ad alleviare quella dei suoi lettori. Il libro è assolutamente fantastico. Da tenere sul comodino, sotto mano. Da leggere e rileggere. Per me è stata una scoperta. Lo consiglio fortemente.

Carlotta
Recensioni: 3/5

Paesaggi agresti e poesia che si fondono.

silvia
Recensioni: 5/5

Libro molto bello, Franco Arminio scrive con una semplicità ma al contempo con una profondità unica. Tocca il cuore delle persone. Assolutamente da leggere1

Cristina
Recensioni: 5/5

La semplicità ma anche la preziosità di queste poesie non è facile da raggiungere. Arminio evoca anche sensazioni leggere, delicate, sottili. E se ha davvero bisogno in questo sensazionalismo comunicativo della nostra epoca. Il tempo della poesia crea sempre mondi di vita vera.

Mary
Recensioni: 5/5

Una raccolta di poesia improntata sugli aspetti della vita e piena di nostalgia. Consigliata

Elena
Recensioni: 5/5

Franco Arminio e le sue poesie fatte di terra e amore mi hanno coinquistato <3

Lorenzo.
Recensioni: 5/5

Arminio è senza dubbio uno dei poeti contemporanei che più amo. L'amore che provo verso la sua poesia lo devo alla scoperta di "Cedi la strada agli alberi".

Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

Ci sono alfabeti interiori troppo distanti da un dizionario comune, difese così vere del sè che, pur rischiando solitudini e spalle voltate, restano i primi inquilini di una verità che salva e fortifica, che non teme i veleni della sua sorellastra, che non è la menzogna, ma la verità offesa, dimenticata. Che cos'è un paesologo? E' l'uomo che siede sul gradino di un piccolo borgo e ne carezza il muschio fra le fessure come se fosse la guancia di sua madre. E' l'adulto testardamente coerente alla sua infanzia, ai suoi luoghi, alla finestra aperta dalla quale un odore di minestra invade la piazza di sotto, al vento che ancora solfeggia i suoi umori fra le pietre del centro vecchio e ne canta gli anni, i misteri, gli echi e le preziosità. Non è affatto poco nel tremendo universo inodore e senza emotività delle Monuments Valley e altri colossi della certezza di una perfezione solo da laboratorio. La macchina rimarrà cosa fallita perché non avrà mai narici. Franco Arminio vaga nella bellezza trascurata di quei paesini quasi estranei a ogni cartina, e grazie alle parole (che nel suo caso sono gemelle dei suoi arti) ne fa rivivere essenze e aurore, sfondi e angoli, costumi e languori. Lo sguardo del poeta è come un balcone dal quale la natura, o Dio o chi per essi sanno fidarsi almeno per un istante della bontà dell'Umano. L'occhio di Arminio è presenza salvata. Egli stesso anzi chiama tutta questa dimensione "l'entroterra degli occhi". Leggiamo: "Io dico che si deve partire da un punto qualunque,/ per esempio dal fatto che alle nove del mattino/ puoi andare in un paese vicino/ e sentire quello che dicono al bar/ un muratore, un vecchio ammalato, un postino./ Quello che conta è capire che la giornata,/ una giornata qualsiasi, è il tuo splendore. /Abbi cura di andare in giro,/ non restare fermo come uno straccio/ sotto un ferro da stiro." Poca filosofia, se non quella umana, volutamente calda, sofferta e condivisa. Il resto è un guscio smorto, una terrazza per vermi.

giovanni
Recensioni: 1/5

alcune tra le poesie più povere e imbarazzanti che abbia mai letto sono qui dentro e il fatto che questa raccolta abbia tutto questo successo mi preoccupa alquanto. fatevi il favore di leggere altro

n.d.
Recensioni: 5/5

Ho letto il libro tutto d'un fiato, quasi in apnea, tanto era il bisogno, per la mia anima, di nutrirsene. Grazie infinite e lunga vita a Franco Arminio.

Claudia
Recensioni: 5/5

Questo libro è come una boccata d'aria fresca quando si resta per troppo tempo invasi da cattivi pensieri dentro una stanza dall'aria stantia. Lo apro ogni qualvolta ne sento il bisogno: è una medicina, una tisana, una carica di energia. Un inno alla vita. Meraviglioso.

Vernalda
Recensioni: 5/5

Franco Arminio è poeta, scrittore, regista, ma prima di tutto ama definirsi "paesologo". Il suo amore per i paesi lo ha spinto ad intraprendere sempre nuovi viaggi alla scoperta di realtà che non devono essere abbandonate, seppur minuscole e isolate dai grandi centri. Nella sua penultima raccolta poetica Arminio ci apre gli occhi, riportando l'attenzione non più sull'interiorità, bensì sulla magia che ci circonda. Sulle piccole cose, sulla natura, su tutto ciò che è a portata di sguardo e che con cui stabiliamo un contatto. Arminio invita i suoi lettori a camminare in un sentiero rigoglioso di alberi, incarnazione della vita, in tutta la sua bellezza e complessità, con i suoi ostacoli e i suoi momenti di piena fioritura. Nell'entroterra degli occhi si stende la necessità di una rivoluzione, in sostanza un ritorno all'equilibrio suggerito dai valori di una volta, da chi è ancora capace di credere nella poesia, dei contadini e di chi sa fare il pane o che pratica ogni sorta di mestiere tradizionale per salvarlo dall'estinzione a cui la società moderna condanna in modo insindacabile. Cedere la strada agli alberi, così, equivale a concedersi una pausa dall'eccesso della nostra frenetica e destabilizzante società.

Edoardo Frassetto
Recensioni: 5/5

Personalmente amo la poesia semplice, quella che capisci al volo e che sa toccare certe corde del nostro animo. Su questo Franco Arminio è un maestro. Coglie e impreziosisce di poesia molti aspetti della vita umana, donando loro un'interpretazione preziosa e sensibile. Lo consiglio davvero a tutti.

Elide Apice
Recensioni: 5/5

“Sono un poeta, non sono un uomo. Non so bene cosa significa questa frase, ma sento che nel mio caso è vera e mi sembra giusto pronunciarla” scrive Arminio nel suo libro ed è così perché si è poeta se si è capaci di narrare l’anima. Osa, senza paura, mettere in campo le proprie paure, la paura della morte, per esempio, che accomuna tutti, ma che ci impone di vedere la morte di chi ci sta vicino. La paura delle malattie che lo spinge alla riflessione di sentirci tutti più vicini per “aiutare gli altri prima che si ammalino” Mette al centro i sentimenti per la famiglia, i figli, l’ambiente, quella poetica della geografia interna che lo ha reso protagonista della paesologia di cui è portavoce. Poesia che è messaggio delicato, “La poesia è un mucchietto di neve in un mondo col sale in mano”, diventa in Arminio forza prorompente e dirompente. Sono poesie profonde che entrano nell’anima e diventano parte dei tuoi pensieri, fanno tremare le vene, sono le TUE poesie, perché a leggerle senti che fanno parte del tuo pensiero. Sono Poesie che, partono da un pomeriggio di gennaio del 1976, i primi versi scritti “con una penna rossa”,. Poi il passaggio alla scrittura al pc e la raccolta di tanti versi che rendono difficile la scelta fino ad arrivare alla stesura di “Cedi la terra agli alberi”, la sua prima vera raccolta di poesie. “L’entroterra degli occhi”, la prima parte che dà contezza dell’importanza del veder ‘oltre’ e farsi ponte attraverso lo sguardo verso una realtà possibile; poi l’emozionale parte dedicata all’amore in “Brevità dell’amore”. Terza parte dedicata al “Poeta in famiglia” e tra i tanti versi la bellissima Lettera a Livio “Ti voglio dedicare una poesia adesso che sono vivo e posso vederti, posso abbracciarti”. Per finire “La poesia al tempo della rete “piccoli brani in prosa, profonde riflessioni sui temi cari all’autore. Un libro “vero”, profondo, carico di presenze fatte di assenza, di desideri e di certezze, un libro d’amore per l’amore, per la vita

Libraia Giulia
Recensioni: 5/5

Bellissime poesie, pensieri che si fanno carne.

Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

C'è una metafisica dei luoghi, un incanto arcaico che regge e tiene contro le tenaglie dell'isteria cittadina, che scansa i richiami di un umano ormai smarrito fra traffici confusi, e che contro i sonagli di una globalizzazione drogata da un profitto senza rispetti dispensa poesia dagli angoli più inaspettati. Il muschio che bacia le fessure della pietra, un borgo tortuoso e abbandonato che sale verso un paesaggio ancora intatto, odori non corrotti, gesti e tradizioni semplici, finestre dalle quali la vita manda sapori o suoni fuori moda. Questo libro non è che la salvezza di un antico viandante che difende quei passi, l'esperienza aperta alle sue luci sane e stesa come biancheria lavata a mano, le lancette del dentro più calmate e risolte, la vita buona. Bastano i versi che danno il titolo alla raccolta, sono già un manifesto morale che spezza ogni altro commento: "Pensa che si muore/e che prima di morire tutti hanno diritto/a un attimo di bene./Ascolta con clemenza./ Guarda con ammirazione le volpi,le poiane, il vento, il grano./Impara a chinarti su un mendicante,/coltiva il tuo rigore e lotta/fino a rimanere senza fiato./Non limitarti a galleggiare,/scendi verso il fondo/anche a rischio di annegare./Sorridi di questa umanità/che si aggroviglia su se stessa./Cedi la strada agli alberi". Siamo nell'inattuale più necessario, in un dolcissimo contro che è calore e deviazione assoluta dalle immonde tratte di questo tempo, siamo all'ascolto di un Poeta, e il resto è buccia e sonnolenza, polemica e grettezza stantia. Arminio ha tutte le carte e tutti i diritti per scrivere: "Sono un egocentrico che sa ascoltare". Non è che un rivendicare quel poco che è in realtà un dizionario di infinita bellezza, la musica di fronde e di sentieri perduti, l'artigiana meraviglia di una natura che lavora senza bisogno di squadre e di compassi, le parole della memoria. Lo sguardo salvo e un respiro fuori corso, dentro un sociale ormai illeggibile e sempre più scarno, arido, perduto.

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