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Anno edizione: 2016
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Un saggio storico importante perchè indaga un argomento ancora poco conosciuto, ovvero il ruolo dei carnefici italiani che, a vario titolo, parteciparono ed aiutarono i nazisti nella deportazione degli ebrei verso i campi di sterminio.
Per evitare che chi leggerà il mio commento mi accusi di antisemitismo e fascismo, premetto che mia nonna era ebrea, che mio zio è morto a Mauthausen, che mio padre è stato deportato in Germania nel 1943 e che quindi non posso avere pregiudizi nei confronti degli ebrei, a differenza dell’autore che pregiudizi ne ha nei confronti dei cattolici di cui cita ripetutamente “l’antigiudaismo”. Aggiungo che io il periodo delle leggi razziali l’ho vissuto direttamente, seppure da ragazzo, a differenza dell’autore del libro che è nato 30 anni dopo i fatti di cui parla e di cui non ha probabilmente nemmeno potuto avere testimonianza diretta di chi li ha vissuti, ha incominciato ad occuparsi delle persecuzioni razziali quando l’Olocausto era diventato la Shoah, i campi di sterminio degli ebrei erano diventati luoghi di pellegrinaggio e invece di parlare dello sterminio dei 15-17 milioni di persone di tutte le categorie ritenute "indesiderabili" o "inferiori" dai nazisti (oltre ai 6-7 milioni di ebrei, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, i Testimoni di Geova, omosessuali, portatori di handicap, oppositori politici, ecc. ci si limita ormai a parlare degli ebrei. L’autore sostiene che “anche gli italiani (non “qualche decina di migliaia di italiani”), parteciparono al “processo di annientamento degli ebrei, con decisioni, accordi atti, che li resero attori e complici dell’Olocausto, seppure con diversi gradi e modalità di coinvolgimento”, e fra gli italiani complici inserisce fra gli altri le dattilografe che compilarono gli elenchi degli ebrei, il tramviere del tram sul quale sono state arrestate brutalmente due ebree e coloro che assistettero senza reagire all’arresto.. Credo che possa bastare quanto fin qui scritto, non essendo possibile, nel breve spazio di questa recensione, citare tutti gli errori ed addirittura gli arbitrii contenuti nel volume, per sconsigliare la lettura di questo libro per non farsi un’idea del tutto errata di quanto raccontato dall’autore.
Cade forse per sempre il mito di "italiani brava gente". La maggior parte degli ebrei catturati e uccisi durante i due anni della RSI lo furono per colpa di italiani, non solo dei tedeschi. E lo furono per delazione, per invidia, per i motivi più abbietti.
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