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Gli altri lager. I prigionieri tedeschi nei campi alleati in Europa dopo la seconda guerra mondiale - James Bacque - copertina
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Gli altri lager. I prigionieri tedeschi nei campi alleati in Europa dopo la seconda guerra mondiale
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Gli altri lager. I prigionieri tedeschi nei campi alleati in Europa dopo la seconda guerra mondiale - James Bacque - copertina

Descrizione


Alla fine della Seconda guerra mondiale, almeno 4 milioni di soldati tedeschi furono tenuti prigionieri all'aperto, in campi recintati dal filo spinato ma senza alcuna protezione, con poco cibo e poca acqua, o niente del tutto: questo accadde in Germania ad opera degli americani nella zona da essi occupata e durò per molti mesi dopo la fine delle ostilità. L'esercito francese, che ricevette circa 630.000 prigionieri dagli americani per servirsene come manodopera in riparazioni di guerra, fece loro patire la fame e li maltrattò a tal punto che non è esagerato calcolare una cifra di 250.000 morti causati dalle pessime condizioni in cui gli uomini furono tenuti. Per quanto riguarda i campi americani, non è azzardato supporre il decesso di 750.000 prigionieri. Per la maggior parte si trattava di soldati della Wehrmacht arresisi dopo l'8 maggio 1945, ma fra loro c'erano anche donne, bambini e anziani. Queste morti furono catalogate come "Altre Perdite". Per scrivere questo testo, pubblicato per la prima volta alla fine degli anni Ottanta, l'autore ha intervistato centinaia di ex prigionieri, guardie e ufficiali, raccogliendo migliaia di testimonianze e di documenti tratti dagli archivi di Parigi, Londra, Coblenza, Washington e Ottawa.
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Dettagli

2014
1 ottobre 2014
408 p., ill. , Brossura
9788842538967

Valutazioni e recensioni

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Cesare Riggi
Recensioni: 5/5
Lavoro difficilmente contestabile

Sono deboli le obbiezioni mosse dalla comunità storiografica, che ha accusato Bacque di aver utilizzato fonti filonaziste, di parte etc... . Vorrei ricordare ai contestatori che la storia la scrivono sempre i vincitori. Mi sembra ovvio che i dati portati in questo libro non possano coincidere con quelli esposti dalla comunità storiografica, che si rifà direttamente ad una storia scritta nel Dopoguerra da storici e militari che certamente avevano più di qualche interesse nel censurare molte atrocità commesse dagli angloamericani e dai francesi. Ho letto le polemiche avanzate dagli storici: si mantengono sempre sul vago, non riuscendo effettivamente a smentire la sostanza delle argomentazioni di Bacque, ma semmai abbassando le cifre (ripeto: prendendole da quelle fonti del Dopoguerra che avevano ogni interesse per sminuire le atrocità commesse dai vincitori). A dar manforte alle argomentazioni Bacque, avrebbe provveduto pochi anni dopo il volume di David Irving "Il Piano Morgenthau" (questo ancora più documentato e difficilmente contestabile). Nel suo successivo "Crimes and mercies", purtroppo mai tradotto in italiano, Bacque ha portato ancora nuovo materiale, e le reazioni della comunità storiografica si sono limitate all'esplicita volontà di non intavolare un dibattito per smentirne i contenuti al fine di "non dare visibilità" o "accettabilità accademica" a quel lavoro. Invece al volume "Gli altri lager" gliel'hanno voluta dare. Questo doppiopesismo si può spiegare solamente riconoscendo che le loro obbiezioni si erano esaurite. Libro caldamente consigliato.

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Historew
Recensioni: 1/5

Libro immeritatamente incensato da molti lettori per il semplice fatto di raccontare «fatti inediti» o di cui «nessuno vuole parlare», il volume di Bacque rappresenta con ogni probabilità il punto più basso della storiografia occidentale: con una stragrande maggioranza di fonti a matrice neonazista, numeri roboanti (anche oggetto della stroncatura di una commissione di storici che ha completamente smontato il suo lavoro) e in larga parte perfino inventati, Bacque meriterebbe di essere relegato nel dimenticatoio. Una delle peggiori scelte editoriali di Mursia a mio parere.

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Ocean7
Recensioni: 5/5

Certo da analizzare con cura, ma ricordiamoci che i testi storici non sono oro colato. Ben venga la verità. In fondo da chi ha lanciato due bombe atomiche sulla popolazione civile o da paesi (Francia e UK) che hanno sfruttato l'Africa... mica ci si poteva aspettare senso cristiano nei confronti dei prigionieri tedeschi.

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