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Uno dei tanti thriller italiani anni '70, non privo di elementi erotici, questa volta opera del grande Mario Bava che però mostra molto più mestiere che ispirazione: il film ha anche momenti interessanti (i cadaveri allineati nella cella frigorifera) che però non si organizzano in una narrazione veramente coinvolgente. Da qui una certa sensazione di routine e a volte addirittura di noia. Notevole il finale, ma non basta a cambiare il risultato complessivo. La casa sinistra incombente sulla spiaggia e l'ambientazione complessiva (l'isola inquietante, la spiaggia) potrebbero avere influenzato La comtesse perverse di Jess Franco, posteriore di qualche anno. Musica tipica del periodo attorno al 1970, suggestiva per chi c'era in quegli anni ma in sé di modesto rilievo.
Altra chicca del maestro Bava che non può certamente essere trascurata dagli appassionati del genere!!
Dovevo pagare le tasse, uscivo da un esaurimento nervoso. Anche in questo caso come quante volte quella notte 'Film porno, ipercensurato, maltrattato lo stesso Freda amico fraterno di Bava lo redargui', penza te', si tratta di un film 'Alimentare' girato con quatrto soldi e per necessità. 'Volevano che seppellisi i cadaveri come in un film Westewrn, ed invece...'. E invece la genialata del frigorifero, da chi sarà ripresa????????? Inutile sottolineare il ritmo, l'uso del colore, gli inganni, le false tracce, la bellezza dell'insieme. Una sorta di dieci piccoli indiani naturalmente, ma con infinite sorprese. Anche con la mano sinistra, anche se mosso dalla necessità MARO BAVA è un marchio di fabbrica, una immensa fucina di idee, un suo film è una lezione completa di cinema.
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