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Anno edizione: 2014
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Indice
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È un testo estremamente valido, frutto di una trentennale ricerca dell'autore, che in questo volume rielabora le sue ricerche precedenti. Nel libro non si limita ad una sola analisi politica, ma correttamente coglie le implicazioni militari che spingono i contendenti a forzare le decisioni verso lo scatenamento del conflitto. Altrettanto valida è l'analisi del comportamento dell'Italia e delle ragioni che spinsero allora le nostre classi dirigenti alla “sciagurata” decisione dell'ingresso nella grande guerra. Ulteriormente illuminanti le pagine che raffrontano gli eventi militari e politici del '14 con la campagna di Francia di Hitler del 1940. Ultima osservazione leggendo il testo è evidente come l'autore respinga l'interpretazione dello scatenamento della prima guerra come un errore di calcolo delle cancellerie europee di allora. Ne consiglio vivamente la lettura. Giuseppe 52
Si poteva evitare la guerra? Si poteva sospenderla prima di Natale? Sono solo alcune delle domande che Rusconi fa in questo suo corposo lavoro. I colpevoli sono la Germania, l'Austria e la Russia, anche se tutti indicano la Germania come la principale responsabile. Interessante anche il parallelo con il 1939, con lo stesso attacco ad occidente.
E' un buon libro con alcuni difetti, tra i quali segnalo l'eccessiva ed inutile dilatazione di alcune sue parti. Fondamentalmente si parla di Germania, della Grande Guerra vista dal punto di vista tedesco e, in parte, della seconda guerra mondiale esaminata in ottica comparativa con la prima. L' attacco a Occidente del titolo sottintende forse la traccia più interessante del testo, che ha matrice culturale: la contrapposizione tra lo "spirito tedesco" e il "razionalismo occidentale". L' argomento e' trattato nel capitolo "le idee del 1914", interessante e di attualità per chi volesse familiarizzare con la diversità germanica. Meno interessanti i capitoli sull' Italia, sul ruolo avuto nella fase iniziale delle due guerre e sui presunti o veri tradimenti; tratti integralmente da lavori precedenti dell' autore, non aggiungono nulla e sottraggono unitarietà all'analisi principale. Rimane comunque un buon testo che offre interessanti coordinate storiche utili per orientarsi nel mistero e nel cuore tedesco.
Recensioni
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