Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Voci del silenzio. La sceneggiatura nel cinema muto italiano - Silvio Alovisio - copertina
Voci del silenzio. La sceneggiatura nel cinema muto italiano - Silvio Alovisio - copertina
-60%
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 18 liste dei desideri
Voci del silenzio. La sceneggiatura nel cinema muto italiano
Disponibilità in 5 giorni lavorativi
11,00 €
-60% 27,50 €
11,00 € 27,50 € -60%
Disp. in 5 gg lavorativi
Chiudi

Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori

Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
Spedizione Gratis
-60% 27,50 € 11,00 €
Vai alla scheda completa
Libreria Dedalus
Spedizione 4,50 €
27,50 €
Vai alla scheda completa
Libreria La Chiave
Spedizione 3,50 €
-20% 12,50 € 10,00 €
Vai alla scheda completa
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
Spedizione Gratis
-60% 27,50 € 11,00 €
Vai alla scheda completa
Libreria Dedalus
Spedizione 4,50 €
27,50 €
Vai alla scheda completa
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria La Chiave
Spedizione 3,50 €
-20% 12,50 € 10,00 €
Vai alla scheda completa
Chiudi
ibs
Chiudi
Libreria Dedalus
Chiudi
Libreria La Chiave
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Voci del silenzio. La sceneggiatura nel cinema muto italiano - Silvio Alovisio - copertina

Descrizione


Negli anni Dieci numerosi scrittori, molto spesso giovani, si avvicinarono al cinema con entusiasmo per "ordire, scrivere, sceneggiare, inscenare soggetti di film", come ricorderà con orgoglio il torinese Arrigo Frusta, uno dei più apprezzati "soggettisti" dell'epoca. Le "voci del silenzio" appartengono proprio a questi sceneggiatori, spesso dimenticati, ma anche agli attori che recitavano sul set seguendo le loro indicazioni e ai "direttori di scena" che le interpretavano più o meno liberamente. Attraverso lo studio degli eccezionali materiali conservati nel Museo Nazionale del Cinema di Torino, l'autore ricostruisce la genesi e l'evoluzione di un mestiere, quello del "soggettista" specializzato, assolutamente nuovo per l'epoca.

Dettagli

2005
1 giugno 2005
442 p., ill. , Brossura
9788880333494

Voce della critica

Con un felice ossimoro, fin dal titolo il libro di Alovisio identifica molteplici prospettive di studio e anticipa la ricchezza di spunti del suo lavoro, in cui il rigore della ricerca in archivio si salda alla competenza teorica e metodologica. A partire dallo specifico torinese, il testo si interroga sul ruolo della sceneggiatura e sulle sue caratteristiche fondative nel cinema italiano degli anni dieci, per cogliere da un lato la complessità dei processi di produzione, intellettuali e materiali, presto codificati nella realizzazione dei film dell'epoca; d'altro lato per approfondire la riflessione teorica su una fase di progettazione e di costruzione del film che media continuamente esigenze letterarie e visive e si pone problematicamente all'incrocio tra differenti modalità di rappresentazione, "struttura che vuole essere altra struttura", secondo la citazione pasoliniana evocata nel libro.
Emerge così che il muto italiano dell'epoca non si limitava alle didascalie di d'Annunzio o alle sceneggiature "nascoste" di Verga e non era semplicemente letteratura illustrata, ma vedeva già operativi una serie di soggettisti e riduttori che avevano il compito si scrivere pensando per le immagini. Dai profili di Arrigo Frusta, Renzo Chiosso, Lucio D'Ambra emergono figure professionali particolarmente complesse che, oltre lo stereotipo dei pionieri un po' improvvisati, rivelano strategie operative che toccano questioni ancora oggi molto dibattute: dalla creazione di un lessico specializzato all'utilizzo delle immagini direttamente in fase di scrittura, anticipando gli storyboards contemporanei; dalla codificazione di strutture narrative specifiche alla dialettica tra effetto letterario e specifici codici di regia, quali la profondità di campo e l'illuminazione, o di recitazione attoriale.
Sulla documentata ricerca storica, che utilizza fonti di vario tipo e analizza in profondità opere specifiche che confluiscono in un'appendice molto ricca, riferita ai film principali dell'epoca, il testo di Alovisio innerva continuamente spunti metodologici e connessioni teoriche che trascendono il caso del muto torinese negli anni dieci, ponendosi come modello per un utilizzo del cinema in una prospettiva di ricerca a un tempo storica, culturale e sociale oltre che, ovviamente, estetica, linguistica e narrativa.
In questo senso, tra i molti meriti di questo saggio, va sottolineato quello di stimolare nel lettore una molteplicità di riflessioni e connessioni di largo respiro, che interessano non solo la nicchia dei fruitori specializzati, quali gli studiosi del cinema muto o i teorici della sceneggiatura, ma possono risultare appassionanti per chiunque sia interessato a cogliere i legami tra il cinema, le sue modalità di produzione e di rappresentazione e la propria epoca.
  Michele Marangi

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Informazioni e Contatti sulla Sicurezza dei Prodotti

Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.

Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore