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L'uomo che voleva essere colpevole - Henrik Stangerup - copertina
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L'uomo che voleva essere colpevole
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L'uomo che voleva essere colpevole - Henrik Stangerup - copertina

Descrizione


Copenaghen, una sera qualunque, un appartamento come tanti: un uomo, dopo una lite violenta, uccide sua moglie. Una storia come tante. Ma l'azione si svolge in un prossimo futuro e in una società che molto somiglia all'ideale modello della socialdemocrazia scandinava, deformata quel che basta a renderla più universale. Lo Stato che si prende cura del bene comune «dalla culla alla tomba» si è trasformato in una gabbia di conformismo, regno del consenso e dell'eufemismo, in cui tutto è pianificato e obbligatorio, compresa la felicità. E poiché l'omicidio non è altro che insufficiente adattamento sociale, Torben, l'assassino, viene sottoposto a cure psichiatriche e rimesso in libertà. Ma contro le regole di un sistema che nega la responsabilità individuale, Torben si ostina a voler essere giudicato e punito per quel che ha fatto. “L'uomo che voleva essere colpevole” è la storia di un processo kafkiano alla rovescia: l'inutile e sempre più assurdo tentativo del protagonista di dimostrare la propria colpa, l'angosciante senso di isolamento, la spirale di dubbi, lo sfaldarsi dell'identità e della realtà stessa diventano sinonimi della condizione umana in un mondo che rifiuta la dimensione etica e si illude di delegare alla scienza la soluzione dei problemi morali. Solitari destinati a perdere nella lotta impari contro il proprio tempo, i personaggi di Stangerup, figli di Kierkegaard, preferiscono sempre e comunque prendere il rischio della loro verità e provare a essere «Quel singolo» che il filosofo danese voleva scrivere sulla sua tomba.
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Dettagli

2017
25 maggio 2017
176 p., Brossura
9788870912265

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Moenen
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E’ la storia di un uomo che uccide la moglie e a cui viene tolto il figlio. Nonostante le sue proteste egli non subisce nè processo nè incarcerazione perchè nella società perfetta in cui vive il crimine da lui compiuto non è più ammesso. Egli semplicemente viene cancellato, come il suo crimine, oggi si direbbe eliminato con un click. Non è un romanzo di fantascienza e non è ferocemente drammatico come 1984, anzi, mostra una dittatura soft, minimalista, che non tortura e non ammazza…. ma forse anche per questo è un romanzo ancora più profetico e raggelante. Se non lo avete mai letto vi consiglio di farlo.

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M.B.
Recensioni: 5/5

Ottimo libro! Non avevo mai letto nulla di H.Stangerup e dopo questa lettura sicuramnte cercherò altre sue opere . In questo romanzo distopico gli individui vengono controllati indirettamente attraverso la propaganda dal Governo. Nel testo si ipotizza una sorta di negazione del libero arbitrio a favore di un sistema che metta in primo piano il bene della collettività .Il protagonista, Torben, vive in una società caratterizzata dalla sistematica soppressione di tutti quegli aspetti della personalità umana che rientrano nella sfera del potenzialmente pericoloso per la società danese. Nella società perfetta non c'è posto per la colpa ... nemmeno per l'uomo che voleva essere colpevole !!! Da leggere

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hochiminh
Recensioni: 4/5

Libro molto bello e interessante, per chi ama il genere distopico è una vera perla, una sorta de Il Processo di Kafka al contrario, nel quale il personaggio si trova a combattere contro una società conformista in cui viene cancellato il concetto di colpa come responsabilità individuale. Offre lo spunto per una riflessione sul senso di colpa e sull'ipocrisia connaturata ad un certo tipo di società. Lo consiglio

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Henrik Stangerup

(Fredriksberg 1937 - Copenaghen 1998) scrittore danese. Formatosi negli anni della contestazione studentesca, ma anche a contatto con l’esistenzialismo durante i soggiorni in Francia, entrò in polemica con il dogmatismo marxista della cultura danese degli anni Settanta, come testimonia il romanzo antiutopico L’uomo che voleva essere colpevole (1973). La difesa dell’individuo e della sua autenticità si richiama al «singolo» di S. Kierkegaard e alla sua filosofia degli stadi della vita (estetico, etico e religioso), su cui è scandita la trilogia di romanzi storici Lagoa Santa (1981), È difficile morire a Dieppe (1985, nt), Fratello Jacob (1991).

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