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Aprendo questo libro di Ugo Riccarelli, tra i primi da lui pubblicati, colpisce subito la delicatissima dedica, foriera di una verità eterna e spesso volutamente ignorata: "Per tutte le persone ferite, per chi perdendo sangue attira la fame feroce dei predatori". E chi perde sangue, qui, e finirà per essere sbranato da squali assetati di vittime, è un bambino polacco: Bruno, nato da famiglia ebrea in una cittadina della Galizia a fine ottocento. Un bambino sensibilissimo e fragile, sognatore e indifeso, capace di far rivivere oggetti, animali, persone in vite fantastiche e misteriose, coloratissime. Se la sua quotidianità infantile si dipana tra le stanze di casa, la bottega di stoffe del padre, la sinagoga e la via Florianska (teatro inquieto delle vicende di un'intera comunità), Bruno riesce a ricreare un mondo tutto suo, fiabesco e innocuo, attraverso il disegno, dapprima, e poi con la scrittura di racconti. I suoi anni vengono travolti dalla Storia, quanto mai cupa e violenta, dell'epoca: la Prima Guerra mondiale, la dissoluzione dell'Impero, il sorgere del nazismo e della persecuzione antiebraica. Anche la saga familiare non lo risparmia: dapprima la morte del padre, originale e incompreso mercante di tessuti e di idee; quindi la scomparsa del fratello maggiore sul fronte balcanico; poi la malattia mentale della sorella in seguito a un parto trigemino; il suicidio del cognato; l'allontanamento volontario dell'unica figura positiva della casa, la serva Danuta; l'amore infelice con Josephina. Riccarelli narra questo "seguirsi di avversità" con lo stile sobrio, denso, emotivamente partecipe che gli è proprio, seguendo le vicende del protagonista fino alla sua beffarda uccisione da parte di un soldato tedesco: una delle tante vite innocenti travolte dal cammino feroce della storia. Se non fosse che questa vita particolare ha lasciato una luminosissima traccia in uno dei libri più belli del Novecento: "Le botteghe color cannella" di Bruno Schulz.
Un altro romanzo profondo, sofferto, appassionante e toccante di Riccarelli. Un autore mai scontato, mai banale, con una forza e una tenerezza che lo rendono incisivo e indimenticabile. A volte mi ricorda i classici della letteratura russa per la profonda psicologia dei personaggi, sviscerata senza pudore e senza infingimenti. Questo non è il libro che ho preferito, ma è comunque meritevole di attenzione e apprezzamento. Bravo!
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