L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
E’ un peccato veramente che Ugo Riccarelli ci abbia lasciato prematuramente perché la sua penna è stata sicuramente una delle più brillanti a cavallo dei due secoli. In questo libro romanza la vita dello scrittore galiziano Bruno Schulz, l’indimenticabile autore di “Le Botteghe color cannella”. E’ ambientato quasi esclusivamente in una cittadina galiziana, prima austroungarica, poi polacca, oggi ucraina che al tempo della seconda guerra mondiale ha visto succedersi l’invasione prima dei russi e poi dei tedeschi. Vi è narrata la sua vita dal momento della nascita fino a quando un ufficiale tedesco ha premuto il grilletto sulla sua tempia. Ebreo di origine, pur essendo il classico uomo tranquillo, ha dovuto subire tutte le angherie cui il suo popolo è stato sottoposto gradualmente, ma in maniera inesorabile verso la soluzione finale. Ebbene pur non scrivendo di campi di concentramento o di olocausto, non c’è libro che abbia descritto con un crescendo veramente coinvolgente la tragedia di quel popolo. Di come sia passato dal quieto vivere in una situazione complessivamente benestante, al progressivo annientamento della personalità individuale per finire alla perdita degli affetti più cari ed infine della vita stessa.
Riccarelli ci descrive le vicissitudini della famiglia Schulz in una cittadina della Galizia che attraversa continui cambiamenti storici che segnano la vita di Bruno, un uomo apparentemente dolce e mite che affrontera' con coraggio cio' che la Grande Storia gli ha riservato. Lo scrittore ci descrive l'olocausto presentandoci una realta' drammatica, devastante, atroce dove non c'e' posto per la speranza. La sua narrazione e' poesia: i personaggi singolari e malinconici ci coinvolgono in continue emozioni. Come sempre, la sua scrittura, il suo stile, i contenuti risultano superbi degni di una letteratura di alto livello.
Bruno Schulz, inginocchiato nel ghetto ai piedi del capitano Gunther della Gestapo, che sta per premere il grilletto della pistola puntata sulla sua testa, rivive in quei pochi attimi quella che è stata la sua esistenza, fin dalla nascita descritta in modo del tutto originale e che crea subito con il lettore un rapporto di viva e interessata partecipazione. La mano di Riccarelli è leggera, lascia parlare il suo personaggio, non ne forza l'espressività, ma è come se l'autore stesso fosse lo spettatore di un film che si proietta davanti ai suoi occhi. Non manca, però, una malinconia di fondo, un senso di incertezza che né le mura di Drohobycz, né le fantasie di Bruno possono cancellare. E infatti, fra i tanti animali dei suoi sogni, poco a poco, unica superstite resta una renna ferita, come profonda è la ferita nell'animo di Schulz che vede il suo mondo disgregarsi progressivamente, fino a implodere con l'arrivo dei tedeschi. Tanti libri hanno descritto l'Olocausto, ma, credetemi, come l'ha descritto Riccarelli negli ultimi capitoli di questo romanzo non c'è stato nessuno. Lì la sua narrazione, pur essendo distaccata, ci presenta una realtà tangibile, un'atmosfera opprimente e devastante e ciò senza che si parli di un campo di sterminio. Poco a poco le paure, le privazioni, la perdita di speranza rendono questi ebrei, e fra essi Bruno Schulz, degli esseri privi di volontà, degli uomini rassegnati e pronti ad andare, senza la minima opposizione, al macello, all'ultimo e definitivo sacrificio. Caduta l'illusione dell'arrivo del Messia che con la sua spada fiammeggiante distrugga l'orda nazista e salvi il suo popolo, non resta più nulla se non la morte. Contenuti, stile, misura nella narrazione, capacità di ricreare ambienti e atmosfere, piacevolezza sono tutti elementi che inducono a definire Un uomo che forse si chiamava Schulz il più bel romanzo scritto da Riccarelli, nonché un libro senza tempo, che manterrà inalterato anche per gli anni a venire il suo valore.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore