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Pieno di informazioni preziose per capire la storia e il contesto attuale
Davide Conti in questo libro cerca di mostrare attraverso la ricostruzione delle biografie degli uomini di Mussolini la continuità dello Stato. Mussolini viene ucciso, ma che fine hanno fatto tutti quegli uomini che sono stati al fianco? Conti risponde a questa domanda, ma non solo. Testo interessante, ma di difficile lettura.
Conti sogna un'Italia che, dopo il crollo del fascismo, facesse nascere un personale nuovo di zecca, tutto schierato a sinistra. Un sogno evidentemente impossibile, perché la massa dei burocrati aveva fatto la carriera dentro il fascismo e la continuò dopo il suo crollo. Ma c'è ancora un altro aspetto politico, e cioè che chi era stato passivamente fascista, ma non lo era più, era pur sempre "non di sinistra" e si allineava con gli alleati occidentali, dopo l'innaturale cobelligeranza tattica con i sovietici, durata solo per il tempo di guerra. Era perciò inevitabile che la massa degli ex fascisti non di sinistra si schierasse, altrettanto passivamente, con il nuovo blocco moderato, assorbendo le frange anticoministe. La rottura dell'effimera unità del CLN nel 1947 dimostrò, con i risultati delle elezioni del 18 aprile 1948, che questa era la linea vincente. D'altra parte, lo stesso Togliatti con l'amnistia da lui voluta tentò di "rinverginare" gli ex fascisti, tentativo che si riverlò efficace soltanto con gli intellettuali. Quanto ai crimini di guerra, mi chiedo quale sia il confine preciso tra crimine e atto di guerra, soprattutto nel caso di un esercito nemico rispetto alla popolazione civile: cosa sono stati Hiroshima e Nagasaki, le vicende dei soldati americani a Napoli descritte da Malaparte nella "Pelle", le atrocità commesse dai soldati sovietici sulla popolazione tedesca civile degli sconfitti, e così via? Per non parlare del massacro degli ufficiali polacchi ad opera dei sovietici alle Fosse di Katyn. Tutti sappiamo che i trattati internazionali per garantire un comportamento "legale" in guerra sono soltanto retorica e bei propositi. Però, se lo storico si mette a priori solo da quella che che ritiene quella "giusta", allora le atrocità di questa parte sono tutte lecite e quelle del nemico ritorsioni criminali. Ma in questo caso non fa "storia", ma politica.
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