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Un affresco dell'America di ieri, di oggi e di domani come nei migliori film di Altman, ma con in piú la forza di una scrittura che ha fatto definire questo romanzo «il capolavoro della letteratura americana contemporanea».
«"Underworld è uno splendido libro di un maestro americano» – Salman Rushdie
«DeLillo riesce a leggere le ambiguità sinistre della recente storia americana nella nostra vita di tutti i giorni, soffocata dalla tecnologia» – John Updike
Un romanzo che fa esplodere la storia, i miti e la vita quotidiana dell'America del dopoguerra e ne ricompone i resti. In una vorticosa alternanza di epoche e figure, DeLillo costruisce un puzzle di sequenze narrative dove protagonisti e comparse hanno lo stesso spazio, dove personaggi di finzione convivono con Lenny Bruce e con J. Edgar Hoover, il potente capo dell'Fbi. Seguendo i passaggi di mano di una pallina da baseball, cimelio di una famosa partita tra Giants e Dodgers, si finisce da una costa all'altra, da un'etnia all'altra, in un destino collettivo dominato dalle immagini e dai rifiuti. Scorie nucleari, pattume generico, feticci sentimentali, erotici, artistici.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
mi è piaciuto, scritto bene, anche se la trama non mi è stata molto chiara, mi sono persa un pò.....
Pubblicato nel 1997, quest'opera mastodontica di DeLillo attraversa ben cinquant'anni di storia americana, intrecciando vicende personali con eventi epocali. Il romanzo si apre con un capitolo che è vera e propria vertigine e prodigio letterario, la famosa partita di baseball del 1951 tra i New York Giants e i Brooklyn Dodgers, che culmina nel momento in cui il giocatore Bobby Thomson colpisce un "miracoloso" home run (the shot heard around the world), diventando una sorta di metafora per gli imprevedibili colpi del destino. Alla partita è presente un ragazzino entrato senza biglietto (Cotter Martin), che riuscirà a prendere la palla della home run. Questa palla poi collegherà negli anni molte vite, passando di mano in mano. Dopo il Prologo si procede a ritroso da metà anni '90 con Nick Shay (ultimo proprietario della palla) l'executive di una compagnia di gestione di rifiuti fino a gli anni '50 e la sua adolescenza nel Bronx. Ma vi sono anche suo fratello Matt, scienziato che lavora in programma d'armi nucleari, o l'artista Klara Sax, il prof. Bronzini ... poi una miriade di altri personaggi in qualche modo tutti collegati fra loro. In definitiva, quello di DeLillo è un romanzo 'mondo', che contiene dentro altri romanzi, intere vite ed esistenze. Underworld crea la sensazione che ci siano forze più grandi nelle nostre vite sulle quali non abbiamo alcun controllo, ma che rifiutano di coalizzarsi per più di un momento. In un certo senso, questo è il mondo sotterraneo del titolo. Una storia sotterranea, che ha conseguenze infernali: una narrazione che ci modella ma rimane fuori portata. Romanzo (per me) senza paragoni, che incapsula l'assurdità e miracolosità degli ultimi decenni di storia. Un lavoro profondo e in grado di cambiarti, impossibile rimanere indifferenti a quest'opera.
Questo romanzo è così denso di contenuti che è difficile descrivere in poche parole che cosa racconta. I temi più ricorrenti che ho potuto cogliere sono: la spazzatura, i complotti, la guerra fredda, il nucleare, il numero tredici, l'educazione, l'arte e la cultura italoamericana. I personaggi che prendono parte a questo romanzo in realtà non sono molti e tutti entrano in qualche modo in contatto tra loro. Nella parte centrale, forse la più brillante ed eterogenea del libro, troviamo brevi spezzoni di vita americana, tutti rigorosamente scritti nello stile postmoderno di Delillo. L'autore fa avanti e indietro nel tempo, terminando, prima dell' epico epilogo, con un lungo flashback che va a chiudere il cerchio. Qualcosa rimane in sospeso, va a perdersi nel flusso di parole, negli ottimi dialoghi e nelle lunghe disanime. Ma così deve essere, è nello stile pulito e discorsivo di Delillo e nella sua visione postmoderna. Un libro che si deve leggere per il piacere di farlo, cogliendone i numerosi spunti di riflessione, e non per trovare colpi di scena (che non mancano) o per seguire una trama lineare.
Recensioni
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