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Questo volume collettaneo entra nel merito di come si possa agire consapevolmente sull'organizzazione ambientale della scuola dell'infanzia, in una prospettiva di valorizzazione della cultura infantile. Tale cultura affonda le sue radici nei contesti concreti in cui sia possibile verificare o meno gli effetti della propria azione, sia in relazione a figure di riferimento affidabili con cui si instaurino routine prevedibili, sia in relazione a iniziative di esplorazione, mentre si è guidati da persone più esperte o mentre ci si confronta con i propri pari. La tesi del libro è che la qualità educativa di questi processi sia in gran parte veicolata da aspetti organizzativi che dovrebbero divenire oggetto di scelta pedagogicamente motivata e collegialmente condivisa.
È in questa prospettiva di sensibilizzazione che è stato realizzato il percorso quadriennale di costruzione e validazione di un dispositivo di analisi e di valutazione dell'organizzazione pedagogica della scuola dell'infanzia (davopsi). Il percorso, realizzato con la consulenza delle ricercatrici-curatrici, ha coinvolto 35 scuole liguri e circa 150 insegnanti, all'interno del progetto ministeriale alice (autonomia, un laboratorio per l'innovazione del contesto educativo). Dalla prefazione (Maria Teresa Debenedetti, coordinatrice del progetto per il ministero) e dal primo capitolo (Anna Bondioli) si evidenzia subito come tale percorso abbia privilegiato un approccio di ricerca-formazione e la via negoziale su quella trasmissiva, attraverso un attivo e massiccio coinvolgimento delle istanze scolastiche nella validazione dello strumento, ai fini di stabilire chiarezza, importanza, esaustività e idea di qualità dei 147 item proposti.
I capitoli successivi concorrono a illustrare le diverse parti del dispositivo, definendone l'impalcatura teorica (capitolo 2 di Gabriella Digito, sulla temporalità; capitolo 3 di Antonio Garibaldi, sullo spazio; capitolo 4 di Donatella Savio sul gruppo di pari), la struttura pragmatica (capitolo 5 di Anna Bondioli) e quella riflessivo-valutativa (capitoli 6, 7 e 8 cui concorrono i numerosi collaboratori del progetto). I contenuti teorici e le argomentazioni che accompagnano gli item sollecitano così, su diversi piani, la capacità di osservazione, riflessione e autovalutazione riguardo all'organizzazione pedagogica del tempo (ad esempio, l'articolazione dei tempi della giornata educativa, il modo in cui vengono gestite le transizioni tra le diverse attività o potenziate le attività che favoriscono la simbolizzazione della temporalità), degli spazi (ad esempio, quelli interni alla sezione, extra-sezione ed esterni e le loro articolazioni in relazione a quanto vi siano incoraggiate le opportunità di interazione sociale) e dei raggruppamenti tra pari (ad esempio, quale dimensione e quale struttura possa meglio favorire la sperimentazione personale, la conoscenza di regole, la circolazione produttiva delle conoscenze tra i partecipanti). Soprattutto la riflessione sul gruppo dei pari assume un interesse trasversale, in quanto si tratta di un vincolo/risorsa costitutivo della dimensione collettiva dell'apprendere-insegnare, dall'asilo nido all'università.
Leggendo il libro dal punto di vista del dibattito attuale sui "tagli" del personale della scuola, si deduce che per fare dei piccoli gruppi e per gestire in modo formativo spazio e tempo occorre innanzitutto poter progettare momenti di compresenza tra i docenti, che siano pedagogicamente motivati. Al tempo stesso, il dispositivo illustrato fornisce un esempio di modello metodologico di come possa essere progettato un rinnovamento organizzativo, che riduca sprechi di tempo e di spazio, a partire da un'analisi documentata e specifica sia dei bisogni dei bambini che dell'identità storico-culturale delle istituzioni da loro frequentate. Infine, considerando che oggi il 100 per cento degli studenti italiani di tutte le regioni arriva all'obbligo dopo aver frequentato la scuola dell'infanzia da quando aveva tre anni (dati del ministero 2007-2008) e che la scuola dell'infanzia italiana è riconosciuta come una tra le migliori nel panorama internazionale, la lettura di questo libro diventa interessante anche per coglierne la sfida implicita, di cui possono essere portatori i bambini nei loro percorsi successivi. Laura Bonica
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