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Sicuramente una narrazione che a una prima lettura potrebbe lasciare sconcertati e con una sensazione di inconcluso, ma questo è proprio ciò che caratterizza lo stile di questo romanzo, un flusso di coscienza tipicamente nordico dove ci si perde in mille riflessioni che hanno origine da semplici aneddoti.
Il male che soffia non a caso sulle finestre della legge,del diritto,lo sguardo di un giudice che tenta di riannodare passato e futuro sotto la lente di incontri e fatti anche vissuti sulla propria pelle,nel ruolo che alla fine è un disporre,un sanzionare,un capire limitato ai fatti,perciò più sofferto,non potendo sfondare nell'interiore più buio,ai piedi di una giustificazione umana che muterebbe o attenuerebbe il fuoco di una fredda punizione come da codice,ma è così.Che siano la morte di un cane o le atroci deportazioni ordinate dal nazismo è lo stesso,il nervo che alimenta i pensieri lungo la storia è l'interrogativo sulla morale:può esistere nel taglio contraddittorio e amaro delle cose, nel sangue più vivo del reale?O è solo da relegare in nobili corsi di filosofia? "La crudeltà ha davvero grandi riserve",si legge più volte nelle pagine,un memento a scandire l'impossibile che penetra nel giusto e lo rovescia,lo scardina,lo denuda."Una legge del 24 novembre del '33 introdusse in Germania una rigida legge sulla protezione degli animali;se io avessi ammazzato un cane randagio che frugava nella mia spazzatura a Berlino nel 1940 avrei potuto essere multato o punito col carcere,mentre altri nello stesso periodo potevano impunemente spedire in treno masse di innocenti a una morte atroce,su scala industriale...mai stupirsi, essere stupiti è una condizione improduttiva".Questo uno dei nodi su cui si poggia la carcassa del romanzo,aspetto senz'altro non da poco,per giungere forse alla miglior determinazione:"La verità è che delitto e castigo,bene e male,non hanno molto in comune.Li si considera appartenenti allo stesso sistema,ma nel profondo del nostro essere sappiamo bene che essi hanno a stento sentito parlare l'uno dell'altro.Due dèi hanno creato il mondo ognuno per conto proprio e una notte buia s'incontrano stupiti nel mezzo dell'oscurità cosmica".Concentrarsi ancora sul "banale" del male resta l'unico approccio per svelarlo davvero in tutta la sua complessità
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