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A cura di Renato Cristin e Alfredo Marini
2a ristampa
scheda di Ugazio, U.M., L'Indice 1992, n. 4
Questo corso di lezioni, tenuto da Heidegger presso l'università di Friburgo nel semestre estivo del 1925, doveva originariamente occuparsi non solo dei "prolegomeni" alla storia del concetto di tempo, ma anche della storia stessa di questo concetto. In realtà, del progetto iniziale, illustrato nel paragrafo 3, solo una piccola parte ha potuto essere svolta, e, anzi, della storia del concetto di tempo, che doveva essere ripercorsa a ritroso, da Bergson, attraverso Kant e Newton, fino ad Aristotele, non si parla affatto. Lo stesso concetto di tempo, del resto, costituisce soltanto l'oggetto delle ultime venti pagine. Ma per Heidegger, che riproporrà con "Essere e tempo" gran parte delle considerazioni maturate grazie proprio all'esperienza di questo corso universitario e di quelli che lo precedono e lo seguono immediatamente, prepararsi ad affrontare il concetto del tempo significa già porsi la domanda fondamentale della filosofia, la domanda sull'essere. La domanda sull'essere, però, così come quella sul tempo, non può essere posta in quanto tale ed essere poi fatta oggetto di una considerazione storiografica nella forma di una rassegna di opinioni (p. 13). Si arriva, per così dire, alla domanda sull'essere (e sul tempo) eliminando tutti quei problemi che la storia del pensiero ha costruito su questo interrogativo originario. Così, Heidegger discute, nella parte preparatoria di queste lezioni (pp. 17-33), le varie posizioni assunte dalla filosofia a partire dalla seconda metà del secolo XIX (positivismo, neokantismo, Dilthey, Brentano, Husserl), in rapporto al punto di partenza tematico della fenomenologia, che Heidegger raccoglie qui nel rapporto tra "storia" e "natura". In altri termini, Heidegger ha inteso ridiscutere, radicalizzando il motto della fenomenologia "alle cose stesse!", la connessione tra scienze storiche e scienze della natura nel tentativo di pervenire a quel particolare apriori che costituisce il prima che precede qualunque determinazione tanto del soggetto quanto dell'oggetto e che quindi puo essere tematizzato soltanto se si riesce a guardare verso l'origine senza però fare consistere l'origine stessa in una determinazione (oggettiva o soggettiva). In questo senso, in relazione quindi al concetto di tempo e alla sua storia, la fenomenologia può rivendicare il suo carattere di scienza dell'origine.
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