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Il libro si compone di 300 pagine ben scritte e organizzate,e le divagazioni(il capitolo sulle morti sospette,i paragrafi sui colonnelli greci e su Evola)sono comunque sintetiche. Tutta la vicenda di Piazza Fontana è sufficientemente spiegata. Non mancano le informazioni sugli attentati più importanti di quel periodo, mentre sono solo accennate le stragi di Piazza della Loggia e dell'Italicus.Come suggerisce già il titolo del libro, per l'autore la strategia della tensione è un mito, ma a mio avviso su questo punto le argomentazioni di Griner sono troppo deboli. Faccio fatica anch'io a credere all'esistenza di una simile strategia (non è mai illustrata in modo articolato e con fatti accertati), ma vorrei che fosse confutata con argomenti più solidi. Anzi, secondo me il ragionamento di Griner sui fatti della questura di Milano e sull'attentatore Bertoli sembrerebbe dimostrare il contrario di quello che l'autore si propone! Una considerazione più generale: tutti i libri che ho letto su Piazza Fontana sono strutturati in modo apparentemente ragionevole: privilegiando cioè criteri cronologici o dando molto risalto alle vicende che più hanno colpito l'opinione pubblica e che maggiormente sono state oggetto dell'attenzione dei media. Il risultato però è che troppe pagine si dedicano a Pinelli,Valpreda,Calabresi mentre la parte che più andrebbe evidenziata,quella che riguarda Ventura,Freda,Zorzi e sodali,è sempre poco sostanziosa.Il risultato è che tutti questi soggetti(che tutti indicano come i veri responsabili dei multipli attentati del 1969)occupano la parte finale di ogni di libro.Un esempio emblematico:quanti conoscono I.Toniolo e G.Casalini?!Ben pochi, immagino.Eppure sono soggetti che avrebbero avuto una parte importante negli attentati di quel periodo. In conclusione, consiglio il libro di Griner per avere una prima adeguata conoscenza dei fatti di Piazza Fontana e una minima conoscenza degli altri attentati più importanti del periodo che arriva fino al 1974-75.
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