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Riguardare i film fa bene, sopratutto se nella loro versione più integrale e nelle grazie del regista. Arbore trasporta quelli de "L'altra domenica" al cinema con risultati non sempre costanti ma più che discreti. Come esordio ala regia bisogna dirlo, Arbore è trash, ma è proprio quello che lo rende inimitabile. Montaggio particolare ma alquanto trash anch'esso (con sette persone affidate al montaggio effettivamente mi sarei aspettato qualcosa di diverso, qualcosa tipo il montaggio di Celentano in "Yuppi du", ma anche per questo il discorso è lo stesso della regia). La fotografia di Tovoli - mi dispiace dirlo - ma fa proprio schifo. Però il cast stellare è incomparabile! Scene più riuscite: Il coro degli spernacchioni, il dialogo tra Roberto Benigni e il vescovo e il monologo di Benigni sul giudizio universale!
Il film a guardarlo oggi è assurdo e forse anche del tutto indigeribile. Ma non lo si comprende se non lo inserisce nel percorso e nella storia, di Arbore certo, ma anche e soprattutto della radio e della televisione italiana. Tutti i protagonisti del film sono stati lanciati da Arbore e tutti facevano parte della combriccola prima della radio ("alto gradimento", un cult assoluto) e poi di spettacoli tv che hanno fatto, letteralmente, la storia (Quelli della notte - Indietro Tutta). Materiale e persone irripetibili. Quindi l'opera va guardata e contestualizzata (del resto Arbore non è Totò) altrimenti, vista con il senno di poi, davvero rischia di non reggere 5 minuti. Il problema è che ormai il pubblico non conosce più nulla della storia di quegli anni. Lo dimostra la critica più sotto che mette insieme Arbore e Moretti, che non è solo una castroneria assoluta, ma è proprio una cosa impossibile perfino da pensare (sarebbe come attribuire le poesie di Lorenzo Il Magnifico a Leopardi). Ma questo dimostra che l'annullamento della memoria funziona, eccome. Vivere tutti in un eterno presente, come se il tempo non passasse. Leggete qualche libro, ogni tanto, visto che siete anche su IBS.
Assolutamente sconclusionato, caotico, senza quasi nè capo nè coda... quasi un non-film. Da guardare assolutamente. PS. Non è vero, come viene erroneamente riportato nel primo "commento" (?), che il titolo era "che mi hai portato a fare sopra a posillipo se non mi vuoi più bene" questo era il sottotitolo di F.F.S.S...
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