Night bus

Una ragazza è sul treno di sera per tornare a casa dai suoi genitori dopo un lungo periodo d'assenza. Il treno è però molto affollato e si trova spinta fuori dal vagone alla fermata sbagliata. Non essendoci altri treni prende però l'autobus notturno. Nel viaggio vede un qualcosa di familiare e ricordi lontani persi nel tempo, ma ecco che appena si fa cullare dal paesaggio si ritrova in mondi surreali, popolati da alieni, insettoni giganti, pesci parlanti... Ho trovato una certa attinenza con i film dello Studio Ghibli, in cui si passa dalla realtà alla fantasia e poi tutto si mischia, ma nel capitolo finale si capisce il perché. E direi menomale perché per 200 pagine non ci ho capito niente! 😅 Non condivido la scelta di Bao di non mettere da qualche parte la traduzione delle onomatopee, dei cartelli e altre scritte. Mi dà un'idea di straniamento durante la lettura che risulta molto sgradevole. Volume brossurato maneggevole, ma ho trovato parecchie pagine stropicciate, tipo quando la stampante ti accartoccia i fogli.

Non avevo mai letto una graphic novel e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa, anche se devo ammettere che è uno di quei racconti che necessitano di una rilettura, infatti l'ho letto due volte e dopo la seconda l'ho apprezzato ancora di più cogliendone sfumature e particolari. Il racconto coinvolge, stravolge, colpisce e commuove...è stato un vortice di emozioni rese ancora più forti dai disegni in bianco e nero. I tratti più o meno spesso conferiscono agitazione o serenità a seconda dei diversi punti.

Non so se interrompere qui la mia esperienza con i fumetti orientali pubblicati da Bao. Ero partito alla grande, tempo fa, con “Una vita tra i Margini” di Yoshihiro Tatsumi, poi però gli altri albi non mi hanno convinto. Meno che meno questo Night Bus di Zuo Ma (che dovrebbe essere un autore cinese e non giapponese). Avevo avuto un assaggio della sua arte con un piccolo albo spillato regalatomi da Canicola (altra casa editrice di rilievo nel nostro asfittico panorama), l’esperienza non è stata malvagia, ma non mi ha colpito favorevolmente, né ho sentito l’urgenza di leggere altro.