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Nello specchio dell'Ucraina. Lettera a un amico sulla libertà e la pace, sulla collocazione dell'Italia nel mondo e sugli italiani
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Nello specchio dell'Ucraina. Lettera a un amico sulla libertà e la pace, sulla collocazione dell'Italia nel mondo e sugli italiani
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Nello specchio dell'Ucraina. Lettera a un amico sulla libertà e la pace, sulla collocazione dell'Italia nel mondo e sugli italiani
Se la propaganda russa è riuscita a far breccia è anche conseguenza del disinteresse per la politica internazionale dei media, della politica e, in genere, dell’opinione pubblica. Non vogliamo la pace, vogliamo essere lasciati in pace. Perché siamo arrivati a considerare la pace, la sicurezza, la democrazia, il benessere come cose naturali, scontate: la conseguenza, ovvia, dell’evoluzione del genere umano. Abbiamo dimenticato quanto sia costata l’affermazione dell’ordine liberale internazionale, i mali che ci ha risparmiato. Quella di Putin non è una guerra (solo) all’Ucraina che vuole diventare una democrazia europea integrata nelle istituzioni occidentali: è una guerra contro l’ordine mondiale creato nel secondo dopoguerra. L’obiettivo di Mosca (e di Pechino) è ride?nire l’equilibrio tra gli attori. Ma gli esseri umani non sono marionette nelle mani dei potenti. E di fronte all’aggressione di Putin, gli ucraini hanno scoperto di essere pronti a combattere per un principio, per l’idea che tocca a loro scegliere il proprio destino. Spetta a noi ora decidere se vogliamo continuare ad aiutarli e, insieme, se vogliamo difendere quel mondo occidentale di cui facciamo parte.
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Pagine della versione a stampa:
160 p.
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9788869586170
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Artemisia
21 settembre 2023
Brillante ed illuminante
La scarsa diffusione della cultura liberale in Italia ha portato molti ad essere neutrali tra democrazie liberali occidentali e regimi autoritari. In Italia ci sono almeno tre correnti antiamericane: di destra, l’antiamericanismo come nazionalismo, di sinistra come anticapitalismo e cattolica come protesta contro la modernità. C'è un sostanziale vuoto di pensiero sul significato storico del 1989. Se una volta la sinistra faceva riferimento al cosiddetto “campo socialista” guidato dall’Urss o dalla Cina e vedeva gli USA come il nemico imperialista, anche dopo la svolta di Occhetto non pochi continuano a vedere gli USA come il nemico "imperialista". Putin vuole indebolire le società occidentali e la stessa legittimità della democrazia liberale e in questo senso in Ucraina si combatte una guerra contro l'autoritarismo e l'imperialismo retrogrado russo che ci riguarda tutti. Da qui l’attacco di Putin all’ordine internazionale stabilito dopo la Seconda Guerra Mondiale e alla stessa Unione europea, vista come baluardo delle democrazie liberali e ostacolo alle sue mire espansionistiche. La guerra ibrida avviata dal Cremlino nel 2014 iniziava dopo che l'Ucraina aveva scelto di procedere verso una sempre maggiore integrazione con la UE per entrarvi in futuro dopo riforme. Svaniva il progetto di Putin di far entrare l'Ucraina nell'Unione EurAsiatica ed in tempi più lunghi di farla rientrare in un rinato impero con Mosca capitale. Ci sono società liberali, paesi aperti, che offrono alle persone maggiori possibilità di vivere vite piene rispetto alle dittature. Anche se non sono sistemi perfetti, ci sono ragioni per difenderli e proteggerli. Non ce ne sono stati molti nella storia umana; ne sono esistiti diversi per un certo tempo e poi sono crollati. Possono essere distrutti dall'esterno ma anche dall'interno, dalle contrapposizioni e dai demagoghi. Il Cremlino aveva finanziato in Europa partiti accomunati dalla loro ostilità sia all’UE sia alla NATO.
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