(Madrid 1897-1983) scrittore spagnolo. Fondò e diresse la rivista «Cruz y Raya» (1933-36) di indirizzo cattolico progressista, nelle cui pagine si fecero conoscere non pochi poeti della generazione del ’27. Dalla fine della guerra civile al 1970 fu esule in America Latina e in Francia. Discepolo di Unamuno, saggista finissimo e creatore di uno stile tra sentenzioso e paradossale, pubblicò molti libri di critica e di meditazione, come Frontiere infernali della poesia (Fronteras infernales de la poesía, 1954) e Aforismi della testa parlante (Aforismas de la cabeza hablante, 1983). Coltivò anche la poesia, modernizzando e contraffacendo con ironia la lezione di Lope e di Quevedo, come in La chiarezza deserta (La claridad desierta, 1973) e Aspettando la mano di neve (Esperando la mano de nieve, 1980). Nel 1983, prima della sua morte, è cominciata la pubblicazione di tutta la sua opera in versi: Poesia I. Sonetti, Rime, Dell’autunno e dei merli (Poesía I. Sonetos, Rimas, Del otoño y los mirlos).