Le roman de Tristan et Iseut

(Parigi 1864 - Grand-Serre, Drôme, 1938) filologo francese. Grande studioso di letteratura medievale, successe al maestro G. Paris nell’insegnamento al Collège de France. Il suo primo importante libro riguarda il genere medievale dei Favolelli (Les fabliaux, 1893). Fondamentali sono i suoi studi su Le leggende epiche (Les légendes épiques, 4 voll., 1908-13), di cui puntualizza l’origine dotta, contro le tesi romantiche dell’epopea come espressione dell’animo popolare. Il suo interesse per la letteratura moderna è testimoniato dagli Studi critici (Etudes critiques, 1903), che contengono saggi su Chateaubriand, Chénier, Diderot e Pascal.

(Avenay, Marne, 1839 - Cannes 1903) filologo e critico francese. Professore e poi direttore della «École des hautes études», fu uno dei massimi maestri della moderna filologia romanza e contribuì a dare all’insegnamento di questa disciplina una base scientifica. Fra le sue opere: Storia poetica di Carlomagno (Histoire poétique de Charlemagne, 1865); La vita di sant’Alessio (La vie de Saint Alexis, 1872), che ha fissato le regole della critica del testo e segna perciò una data importante nella storia della filologia romanza; La poesia medievale (La poésie du moyen âge, 1885-95); La letteratura francese del medioevo (La littérature française au moyen âge, 1888); François Villon (1901).