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Recensioni Jakob il bugiardo

Jakob il bugiardo di Jurek Becker
Recensioni: 5/5
Pubblicato per la prima volta nel 1968, e da allora una delle opere più importanti sulla Shoah, oggetto anche di una fortunata trasposizione cinematografica Jakob il bugiardo mostra come la letteratura possa restituire, più di mille saggi e trattati, il senso autentico di una delle più immani tragedie delle Storia.

«Se fino a poco tempo fa la tragicommedia era un genere interdetto quando si trattava della Shoah, oggi grazie a Jakob il bugiardo è sdoganato» - la Repubblica

«In una commovente, quasi allucinatoria, narrativa che dà voce a un dolore che va oltre le parole, Becker ci mostra persone comuni che lottano per mantenere la loro umanità e dignità» - Publishers Weekly

1945. In un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata dalle truppe naziste la vita si trascina tra infiniti stenti. Jakob Heym, proprietario di un caffè chiuso da tempo, si aggira smarrito tra le botteghe abbandonate dagli ebrei che hanno trovato riparo all’estero o non sono riusciti a scampare alla tragica sorte dei campi di sterminio. Un giorno, per non aver rispettato il coprifuoco, si ritrova negli uffici del comando dell’«amministrazione tedesca» dove, in attesa dell’ufficiale di picchetto, gli capita di ascoltare una radio. Tra fatti di scarso rilievo su un quartier generale nazista, lo speaker ad un certo punto annuncia che le truppe tedesche hanno «eroicamente» respinto «l’attacco bolscevico a venti chilometri da Bezanika». Bezanika… un paese non a due passi, ma nemmeno tanto lontano. Come comunicare agli altri una simile notizia? Dire: Rallegratevi fratelli, impazzite di gioia, i russi sono giunti a venti chilometri da Bezanika? E annunciare di aver sentito il tutto al comando nazista, col rischio di passare per una spia? Jakob Heym sceglie un’altra via, la via della menzogna, utile in circostanze in cui non esistono altre strade. «Ho una radio», dice all’amico Mischa annunciandogli la lieta novella dei russi a quattrocento chilometri dal ghetto. La notizia si diffonde in un baleno. Perfino i bambini, nel ghetto, vengono a conoscenza del grande segreto. La gente si presenta da Jakob, dal possessore di radio Heym, per apprendere ogni dettaglio della liberazione in arrivo. E Jakob fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incoraggianti, perché la speranza rinasca e il ghetto si rianimi. Pubblicato per la prima volta nel 1968, e da allora una delle opere più importanti sulla Shoah, oggetto anche di una fortunata trasposizione cinematografica con Robin Williams nei panni di Heym, Jakob il bugiardo mostra come la letteratura, non rinunciando a nessuno dei suoi registri, persino a quello della commedia, possa restituire, più di mille saggi e trattati, il senso autentico di una delle più immani tragedie delle Storia. )
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