Nome d'arte di Richard Henry S., attore inglese. Figlio d'arte, sin da giovanissimo partecipa a spettacoli di varietà per poi passare alla radio, dove grazie all'imitazione di svariati personaggi famosi ottiene notevole successo. Esordisce come attore sul grande schermo agli inizi degli anni '50 e in breve impone il suo talento comico svagato e surreale caratterizzato da una grande creatività e un'accentuata propensione al trasformismo, come testimoniano l'improbabile killer di La signora omicidi (1955) di A. Mackendrick e i sei personaggi di La verità... quasi nuda (1957) di M. Zampi. Dopo una discutibile parentesi dietro la mdp con la commedia Il piacere della disonestà (1961, deludente remake di Topaze di M. Pagnol), ritorna definitivamente alla recitazione. Gli anni '60 segnano la sua consacrazione: S. Kubrick lo sceglie per il ruolo del cinico commediografo Quilty nel drammatico Lolita (1962) e un anno dopo gli affida il triplo ruolo da protagonista nel grottesco Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1963). Sempre nel 1964 B. Edwards lo chiama per quella che diventerà la sua interpretazione più famosa: il goffo ispettore Clouseau del divertente e lunare La pantera rosa (1963) e dei suoi cinque sequel (di cui uno montato dopo la morte dell'attore). Al culmine del successo, nelle pellicole seguenti è uno psicanalista ossessionato dal sesso nello spumeggiante Ciao Pussycat (1965) di C. Donner, attore imbranato e devastatore nel farsesco Hollywood Party (1968) di B. Edwards, il detective cinese Charlie Chan nello scanzonato e rocambolesco Invito a cena con delitto (1976) di R. Moore, giardiniere timido e analfabeta nel satirico Oltre il giardino (1979) di H. Ashby. Nel 2004 il regista S.?Hopkins gli dedica un controverso biopic (Tu chiamami Peter) in cui l'attore G.?Rush fa rivivere sullo schermo, con sorprendente mimetismo, le luci e le ombre della sua personalità di attore e di uomo.