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Libro finalista del Premio Flaiano 2024 - Narrativa
Libro presentato da Helena Janeczek nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.Potente e graffiante scandaglio di un destino familiare, Epigenetica ci trascina nelle profondità di una coscienza che coraggiosamente osserva i meccanismi fatali dell’abbandono e dell’alienazione.Dopo aver sofferto durante l’infanzia l’abbandono del padre e il progressivo declino psico-fisico della madre, Maria, lasciata a sé stessa, divisa pure dagli amati fratelli, arriva ad affermarsi come scrittrice. Il successo, però, non porta né compenso né redenzione. Maria, infatti, proprio come la madre, si allontana dalla famiglia, inseguendo forsennatamente le proprie ossessioni e scivolando sempre più nel disgusto della vita. Solo il ritrovamento del figlio, ormai adulto, le offrirà un’occasione di salvezza, portandola ad affrontare una volta per tutte i demoni del passato. Potente e graffiante scandaglio di un destino familiare, Epigenetica ci trascina nella profondità di una donna che attraversa i meccanismi dell’abbandono fino a una coraggiosa riscoperta di sé. La voce della protagonista, Maria, costruisce un racconto primordiale e modernissimo, severo e tenero fino allo struggimento, accumulando tenebre e tuttavia lasciando possibilità all’irrompere della luce.
Proposto da Helena Janeczek al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «Candido Epigenetica, il romanzo con cui Cristina Battocletti pratica una scrittura di confine e di sconfinamenti avventurandosi dalle parti letterarie della Mitteleuropa venata di follia e mossa dall’urgenza di dare voce ai fantasmi. Nuova è la sua voce singolare, nuovi i fantasmi, nuova l’idea che si innestino per trasmissione epigenetica, anche se Battocletti si è fatta guidare dall’eredità stilistica del Novecento per afferrarli. Racconta infatti un’eredità emotiva che, prendendo spunto dal Guizzardi di Celati, si snoda in un romanzo di “de-formazione”. Ma qui lo squilibrio appartiene a un’eroina segnata dalla peggiore delle colpe: abbandonare un figlio, e non per indigenza. Costretta a ripercorrere gli errori della madre incapace di allevare lei e i suoi fratelli, Maria compie il suo viaggio erratico attraversando le atmosfere fanées della Grado asburgica, la bellezza straniante di Roma e la verticalità nervosa di Milano, dove la protagonista tenta di affermarsi attraverso lo studio e la scrittura. La sorpresa è soprattutto nella lingua dura e diretta: ricorda Ágota Kristóf nel suo essere tagliente, concretissima, seppur poetica e metaforica nell’oscillare tra passato e presente. Epigenetica è anche un romanzo sulla speranza e sul cambiamento: Maria accumula tenebre e tuttavia lascia possibilità all’irrompere della luce.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una storia di sofferenza e di disperazione rese ancora più acute dalla narrazione in prima persona fatta dall'Autrice. La vita della protagonista è segnata sin dall'infanzia dalla povertà, dalla fame, ma soprattutto dalla presenza di una famiglia disgregata, con una madre mentalmente instabile e un padre che rifiuta la propria paternità, sì da provocare il forzato allontanamento dei figli per essere affidati a famiglie e istituzioni in grado di assicurare loro una crescita più ortodossa. Purtroppo l'epigenetica ha inciso in modo profondo e negativo sulla vita della protagonista che, nonostante i suoi successi come scrittrice, si sviluppa ormai senza alcuna gioia o prospettive di redenzione. Il libro è scritto con uno stile particolarmente ricercato anche se, in un paio di passi, sono rimasto incerto nel comprendere se erano un semplice refuso o un vero e proprio errore. Mi riferisco, in particolare all'espressione " ci indussi" (pag.35) e al verbo "perpetrare" che, a mio avviso, era da intendersi come "perpetuare".
Dopo averne ascoltata una breve presentazione radiofonica, ho letto questo libro e le aspettative sono state ampiamente soddisfatte. Non riesco a trovarne un difetto. La prosa è elegante e mai banale, e la narrazione più che mai realistica e accurata. Una storia dolorosa, ma di una bellezza smisurata. Mi dispiace soltanto che non sia tra i candidati al prossimo Premio Strega, perché avrebbe meritato davvero ampia attenzione. Una tra le migliori letture fatte ultimamente. Stra-conaigliato.
Gran bel libro. Letto dopo aver ascoltato l' intervista all' autrice nel programma fahrenheit di radio3. Una prosa curata, essenziale e incisiva per raccontare una storia mai banale, di amore e di rinascita. Confermo, uno dei migliori libri letti ultimamente, e la Battocletti una scrittrice con la S maiuscola.
Recensioni
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