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Luca Ongaro torna in libreria con un nuovo giallo storico pieno di forza visionaria, un mondo esotico e magnetico che profuma di spezie. Intrecciando la crime fiction al racconto ucronico, dimostra come il passato – al pari del futuro – non è ancora scritto, ed esplora l’origine del male, laddove – in ogni luogo e in ogni tempo del Multiverso – attecchisce l’intolleranza, alligna la discriminazione, cresce l’ingiustizia.
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Ne ho appena terminata la lettura. Devo dire che "andavo sul sicuro": la precedente avventura, che è stata anche quella di esordio, del Commissario Campani, mi è piaciuta molto. Ed in questo secondo episodio, le mie aspettative non sono andate per niente deluse, anzi. La trama è agevole da seguire ma non banale, i personaggi ricorrenti sono stati meglio caratterizzati con pochi tocchi di rifinitura, la scrittura rimane sciolta e sicura, come si dice "currenti calamo". Sono due, a mio modesto avviso, le peculiarità che caratterizzano le storie del Commissario Campani. La levità, innanzitutto, dell'ambientazione distopica. Con Luca Ongaro non abbiamo fantapolitica, tantomeno multiversi narrativi: allo scrittore basta prendersi qualche piccola "licenza d'autore" per tratteggiare, con originalità, l'ambiente ideale per i suoi personaggi. Quanto all'altro punto di forza dei due (fin qui...) romanzi, è presto individuato: l' incontenibile affetto dell'autore per delle terre, dei popoli, che ha ben conosciuti. Il prof. Ongaro è infatti docente universitario di agronomia e come tale ha spesso operato nel campo della cooperazione internazionale, in particolare in Eritrea e nell'Etiopia settentrionale. Il commissario Campani, nato nella colonia da genitori italiani, ci è vissuto fino alla prematura morte dei suoi: accolto da parenti a Fiesole, rimane in Italia fino al conseguimento della laurea. Entra nella polizia coloniale, per tornare in Eritrea. Il commissario, insomma, è un po' italiano, un po' eritreo. E anche il suo mondo è così: ha collaboratori italiani ed eritrei, parla italiano e tigrino, indaga su malfattori italiani ed eritrei, gli piacciono pietanze italiane ed eritree... e quando indaga, lo fa un po' da italiano, un po' da eritreo, e molto da... Campani. Lunga vita a questo personaggio uscito dalla penna di Luca Ongaro.
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