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Una donna matura e giramondo scrive per sette anni a una bambina, sua giovanissima amica, raccontandole esperienze, evocando i ricordi del suo amore per un giovane violinista, descrivendo viaggi, concerti, aneddoti familiari.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Breve ma intenso romanzo epistolare in cui l’autrice fa svariate citazioni molto interessanti.
Un libro bellissimo e poetico, un romanzo epistolare con lo stile della Maraini che adoro, in cui Vera una cinquantenne racconta la sua vita ed i suoi pensieri a Flavia, la nipotina del suo compagno, costruendo un diario di riflessioni in cui tutti possiamo ritrovarci
La protagonista si chiama Flavia, guarda caso, come la mia nipote preferita, ed è figlia di una madre che ha rinunciato ad una carriera di concertista. Una donna al di là negli anni e che non ha avuto figli, scrive alla sua giovane amica, una bambina che all'inizio della scambio letterario ha solo sei anni “col cappelletto rosso ciliegia in testa e le scarpe rosso pomodoro ai piedi.” Una frase che riassume il libro: “La vita è un precario camminare sul bordo del burrone e non bisogna muoversi troppo altrimenti si rischia di cadere di sotto.” Una lettura molto coinvolgente e che non mi dispiace di avere intrapreso.
Recensioni
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Una donna matura e giramondo scrive per sette anni a una bambina, sua giovanissima amica, raccontandole esperienze, evocando i ricordi del suo amore per un giovane violinista, descrivendo viaggi, concerti, aneddoti familiari.
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