Una vita da libraio

Credo di aver scoperto una nuova passione: i diari dei librai. Troverete la bellezza della quotidianità e delle stranezze più o meno nascoste di chi ci circonda, lettori in primis. Certo, alcuni passaggi si ripetono uguali, ma è il diario di un libraio non di un agente dell’MI6. Consigliato se amate la sottile arte del sarcasmo inglese come nella Mia famiglia e altri animali.

Mi aspettavo qualcosina di più. Libro biografico di un libraio, a mio avviso non particolarmente simpatico, soprattutto quando nomina spesso e volentieri la concorrenza Amazon. Per il resto lettura leggera e senza pretese, ma più che una storia biografica, è un diario con appunti e annotazioni sulle vendite e sui clienti della libreria

A quanti di noi lettori è mai passato per la testa di lavorare in una libreria? Trascorrere la giornata circondati da migliaia di volumi, inebriati dall’odore di carta, a sistemare minuziosamente ogni titolo, felici di essere utili a clienti lettori come noi... Sarebbe un sogno vero? Beh non proprio, non sempre almeno, secondo Shaun Bythell. Shaun è l’eccentrico proprietario una piccola libreria dell’usato in un villaggio scozzese. Prendendo spunto dalle “Memorie di un libraio” di Orwell, Shaun inizia a tenere un diario dove racconta le sue quotidiane (dis)avventure in negozio, facendoci riflettere su quanto sia duro in realtà il mestiere del libraio: tra una pagina e l'altra, infatti, Shaun ci parla dei suoi incontri/scontri con clienti che pretendono sconti ulteriori su libri già scontati, si divertono a risistemare i libri a caso, cancellano e riscrivono prezzi scritti a matita presentandosi alla cassa con l’aria da illustri intenditori di libri rari, salvo poi alzare i tacchi e uscire dal negozio a mani vuote, umiliati e offesi dalle frecciatine di Shaun. E come se non bastasse, c’è la costante lotta contro Amazon, competitor imbattibile a cui Shaun purtroppo deve appoggiarsi con le vendite online per cercare di tenere in piedi la baracca quando gli introiti in negozio scarseggiano. Fortunatamente, però, Shaun ci mostra anche il lato positivo del mestiere di libraio, come l’affetto di vecchi clienti fedelissimi; le storie delle persone a cui fa visita in giro per il paese per acquistare scatoloni di libri in disuso; o anche il Festival del libro, grande motivo di orgoglio per Shaun e momento di grande vivacità (e profitto) in libreria. Forse la sua routine quotidiana vi sembrerà un po’ ripetitiva e monotona, ma fidatevi, quando arriverete alla fine, vi sembrerà di aver passato realmente un anno in libreria insieme a Shaun, e e vi verrà voglia di stringergli la mano e incoraggiarlo a non mollare, perché fare la vita da libraio ne vale davvero la pena.