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Anno edizione: 2018
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Gino Marchitelli usa una prosa semplice, diretta e poco incline alle metafore. Nella migliore tradizione dei noir, il delitto è l'elemento meno importante, l'attenzione è invece posta più sull'ambiente in cui avvengono le vicende criminali, sui personaggi e mi sento in tutta tranquillità di poter affermare che nei noir di Marchitelli la forte componente sociale, è diventata un tratto distintivo. Questa volta, partendo dal passato, il 1943, dalla Sicilia, ci ritroveremo catapultati nel 2010 a Lambrate, Lombardia. A parte il protagonista, commissario Lorenzi e la sua “fidanzata” Cristina Petruzzi, giornalista di Radio Popolare, in questo libro, spicca la figura del professore universitario Moreno Palermo, che ha un ruolo decisivo nella storia e che a mio avviso, tenendo conto della materia di cui si occupa, meriterebbe una serie tutta sua. Il libro inizia con l’elenco incompleto dei protagonisti, i capitoli hanno un titolo che facilita la comprensione della storia. In tutti i romanzi di Gino Marchitelli la musica ha un ruolo importante e la scelta dei brani musicali non è mai casuale e rispecchia le preferenze dell’autore. Alla fine del libro, nelle note si trovano i titoli dei brani inseriti nel racconto e i link di You Tube per ascoltarli. Interessante la scelta di aver inserito, a caso risolto e quindi alla fine del libro, un capitolo che narrando fatti del passato, spiega l’amicizia tra due coprotagonisti della storia, l’uno capo ‘ndranghetista, l’altro possidente agricolo, cui fa seguito una contestualizzazione storica, reale e non di finzione narrativa, importante per chi non abbia conoscenze della materia e del periodo storico, trattati. Consigliato a chi conosce già il Commissario Lorenzi e ne segue la storia anche personale, a chi è interessato a vicende storiche (la Liberazione) di cui non si parla mai abbastanza e non vuole leggere un saggio.
A mio avviso, IL COVO DI LAMBRATE è un'opera indicata per quei lettori che si rendono disponibili ad un forte coinvolgimento emotivo, amano il brivido e non temono di essere impressionati da scenari estremamente dirompenti. Nulla in queste pagine è sfumato, né i particolari delle relazioni interpersonali più intime, né la brutalità e volgarità di crudeli soprusi ed atti di violenza. Alcuni passaggi sono esplicitati in modo così minuzioso ed approfondito da risultare, secondo il mio parere, persino urticanti.
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