Compositore. Allievo di E. Desderi, L. Liviabella, I. Pizzetti, conobbe nel 1953 B. Maderna e seguì alcuni dei Corsi estivi a Darmstadt. Ha vinto numerosi premi internazionali. Ha insegnato a Torino, Milano, Bologna e all'Accademia di Santa Cecilia a Roma. Partito da posizioni bartokiane, si accostò dapprima alle tecniche seriali postweberniane e allo strutturalismo; tra i lavori più significativi che conclusero questa fase si ricordano For Grilly (1960), per 7 strumenti, e Puppenspiel I (1961), per orchestra. Divenne poi centrale, in D., una riflessione sull'operare artistico che lo portò a teorizzare un capovolgimento del tradizionale rapporto creatore-opera, alla demitizzazione dell'atto compositivo, alla rappresentazione di una sorta di autonegazione nell'«abbandono al materiale»: dapprima attraverso le pratiche dell'indeterminazione (che aprivano le sue composizioni ad aspetti aleatori, ad esempio nel Quartetto IV-Zrcadlo, 1963, e nelle due versioni di Per Orchestra, 1962, uno degli esiti maggiori di questa fase), poi «interiorizzando» tali pratiche, riducendo cioè l'attività del comporre a tecniche automatiche di elaborazione e trasformazione del materiale (I, II, III, IV estratto, 1969-75). Tra i frutti di queste pratiche di rigore quasi automortificatorio si ricordano Puppenspiel II (1966), Souvenir (1967), Etwas ruhiger im Ausdruck (1967), Double II (1970), Voci (1972-73). In seguito la riflessione di D. si è volta verso una sorta di ricomposizione formale, pur nell'ambito di una concezione compositiva sempre tesa a conquistare il proprio linguaggio da una condizione alle soglie dell'afasia: alla intensa produzione degli anni '70-'80 appartengono Duo pour Bruno (1974-75), Spiri (1977) per 10 strumenti, Arie (1978) per voce e orchestra (il primo lavoro vocale di D.), The Heart's Eye per quartetto (1979-80), Le ruisseau sur l'escalier (1980) e vari brani per strumento solo (arpa, viola, chitarra, violino, ottavino). Inoltre, In cauda (1982) per coro e orchestra; l'opera Atem, un collage di frammenti tratti dai suoi lavori degli ultimi vent'anni (1985); In cauda II per orchestra (1994); Puppenspiel III (1995). Ha pubblicato numerosi saggi e gli enigmatici libri di riflessioni sulla propria arte Questo (1970) e Antecedente X (1980).