La scatola a forma di cuore

L'autore sa usare i colori e i pennelli della narrazione, in modo impeccabile, aggiungendo anche qualche tono acceso che non guasta e molti chiaroscuri che ne intensificano l'effetto. La storia è godibile, si lascia leggere, e i personaggi che gravitano attorno al primo attore, sono credibili e ben disegnati. Anche la caratterizzazione di Coyne è ben strutturata, anche perché tutta l'opera si basa sulla sua vita, sulle sue malefatte e i sui risvolti più o meno pittoreschi della vita di un cantante. Non ci sono svolte inaspettate, anche se forse nelle intenzioni di Joe qualcosa doveva esserci, ma alcuni segreti emergono a poco a poco e sono intuibili nello svolgimento della trama, che rimane comunque egregiamente strutturata. Si sente sempre una disperazione di fondo, una rabbia, che colma con il finale drammatico e si chiude con toni di speranza e sentimento, che comunque non stonano nel contesto. Una buona prova, un romanzo sostenuto da un protagonista dalla forte personalità, costruito ad arte, e una trama robusta che porta al finale non certo difficile da intuire, ma godibile.

Non conoscevo questo autore, ma proseguendo nella lettura avvertivo un senso di familiarità. Certo, perché in realtà Joe Hill é uno pseudonimo! Altri non é che il figlio dell'immenso Stephen King! La storia parte lentamente per poi regalare momenti di suspance e di panico nero. Sicuramente non é il meglio che Joe abbia potuto concepire. Lo trovo parecchio trattenuto come romanzo horror, come se si fosse limitato.. Come se non avesse espresso a pieno il suo potenziale! E questo é un vero peccato perché l'idea é originalissima e con qualche rifinitura in piú sarebbe stato un capolavoro. C'é una scena, in particolare, che mi é piaciuta tantissimo e ha come protagonisti i 2 pastori tedeschi del personaggio principale! Questa cosa a me ha ricordato un pò Ghost ma in versione dark.. Non vi dico cosa, come e perché di come finiranno i cani. Tanto lo sapete già!

Jude Coyne, cinquantaquattro anni, è un ex musicista rock di grande successo ed è un collezionista di oggetti macabri, spesso omaggio di fans che conoscono la sua passione. Ha un teschio trapanato x far uscire i demoni, la confessione di una strega finita al rogo, un cappio da impiccagione logorato dall’uso. Quando il suo assistente Danny Wooten trova un fantasma in vendita online, non esita a comprarlo. Una donna vuole liberarsi dello spettro dell’anziano patrigno, deceduto improvvisamente, perché la figlia ne è terrorizzata. In una scatola a forma di cuore Jude riceve il vestito favorito del defunto. Georgia, la giovane amante dark di Coyne, scherza e ride, ma lui è spaventato, ed eventi inquietanti gli daranno ragione: il fantasma viene a fargli visita, ed è vendicativo e ostile. Jude non crede nel paranormale, per tutta la vita ha recitato una parte indossando le sue scelte dark e splatter come un abito di scena, ma il fantasma del vecchio patrigno lo terrorizza suo malgrado. E’ il primo romanzo di Joe Hill, il figlio di Stephen King, e qualche influenza paterna c’è, nello stile stringato, nelle trovate ironiche, nella passione x la musica rock, nel tema horror, con qualche strizzata d’occhio alle opere dell’illustre genitore. Ho letto la raccolta “Ghosts” x la curiosità di scoprire se Joe abbia ereditato il talento di Steve, ma mi ha deluso: un racconto, “Pop Art”, è un’autentica gemma, alcuni sono promettenti, ma c’è tanto, troppo splatter. Questo romanzo sul tema classico horror dei fantasmi è invece fresco, avvincente, scorrevole, e presenta riflessioni, forse troppe, sul significato della vita, sulle scelte etiche, sulle responsabilità che ciascuno sente verso gli altri. I temi sociali, però, sono banali e trattati in modo superficiale. Forse il romanzo è un po’ prolisso x una trama molto semplice, ma questo è un vizio di famiglia. Il racconto horror vira al rosa e diventa introspettivo, anche se meno coinvolgente, nel rapporto fra Jude e Georgia.