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Recensioni Buongiorno, mezzanotte

Buongiorno, mezzanotte di Jean Rhys
Recensioni: 4/5
«Per favore, vi prego, monsieur e madame, signore, signora e signorina, ce la sto mettendo tutta per essere come voi. Non ci riesco e lo so. Ma ce la metto tutta. Tre ore per scegliere un cappello; a ogni risveglio, un'ora e mezzo per cercare di avere l'aspetto che hanno tutti gli altri. Ogni parola che dico ha una catena alla caviglia, ogni pensiero è gravato da grossi pesi. Da quando sono nata, ogni parola pronunciata, ogni moto, ogni pensiero pensato, tutto quello che ho fatto non è forse stato legato, gravato, forzato a terra con catene? E badate, so bene che il mio travestimento nonostante tutto non funziona. Oppure funziona, a sprazzi maledettamente bene. Troppo bene... Ma non m'importa. Pensate a me con un briciolo di pietà. Voglio dire, se ci riuscite, razza di scimmie, cosa di cui dubito»

«Attenzione: questo romanzo è meraviglioso.» Teresa Ciabatti

«Tristesse, che parola graziosa...». Nella Parigi degli anni Trenta, dove ogni alberghetto è uguale all'altro e ogni café può celare un nuovo, tormentoso incontro, una donna che scopre di non essere più giovane insegna a sé stessa l'arte del distacco. E Londra, dove presto dovrà tornare, non le riserva niente di meglio: «Perché non ti sei annegata nella Senna? » le domanda l'ultimo parente che sembrava disposto a occuparsi di lei. Per Sasha, ormai, si tratta solo di dimenticarsi «dei vicoli bui, dei lumi bui, del dolore, della lotta», delle «voci che loro usano come pugnali». E quando i giorni e le notti si fanno ancora più solitari e desolati, c'è un unico modo per sopravvivere alla sua caparbia, febbrile perdizione: «Soprattutto non piangere in pubblico, e se possibile nemmeno in privato». Meglio tingersi subito i capelli di biondo cenere e correre all'appuntamento con quello strano gigolo dalla nazionalità indecifrabile e la lunga cicatrice che gli attraversa la gola.)
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