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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 1992
Anno edizione: 2017
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Automatic for the People rappresenta quasi un passaggio obbligato quando si parla della musica statunitense degli anni '90. Musica popolare, e musica colta: ossia, musica in grado di scalare le classifiche e di confermare gli REM come una delle più celebri rock band del mondo occidentale, e musica che rappresenta, a livello stilistico, un punto molto alto raggiunto dai quattro di Athens e da una carriera che, a livello di testi e arrangiamenti, raggiunge una complessità e una profondità rare e preziose. Sintesi quindi di un tempo e di un luogo, Automatic rimane uno degli album pop più citati in assoluto, e regala capolavori struggenti come Everybody Hurts, commoventi come i ricordi di Montgomery Clift e Andy Kaufman, in particolare nello splendido singolo Man on the Moon, ed energici e di trasporto emotivo e fisico, come The Sidewinder Sleeps Tonite. Oltre all'indimenticabile pezzo d'apertura, naturalmente: Drive. A un tratto del percorso anche questa pietra angolare della carriera del gruppo sembra afflosciarsi, però: Ignoreland appare stranamente fuori fuoco e quasi fuori contesto. Così come la chiusura dell'album, con la bella Find the River, termina in modo forse un po' troppo secco un sentiero che sembrava così ben tracciato che probabilmente avrebbe meritato una coda più lunga, sfumata e delicata. Il suono originario degli REM arriva da altrove, con i dischi underground degli anni '80, e infine andrà altrove, con i dischi pop soffusi di elettronica degli anni 2000: forse questo rappresenta dunque un capitolo a sé, quello della coppia di maggiore successo popolare, Out of Time e Automatic, incredibile per compostezza stilistica ma in realtà non completamente definito. O non definitivo: e questo ce li fa amare ancora di più.
Album senza tempo, contenente pezzi fantastici.
Basterebbe la presenza di "Man of the Moon" per giustificare l'ascolto di questo album dei REM. Siamo all'apice della carriera artistica del gruppo e della vena creativa di Michael Stipe. Tutti gli altri titoli concorrono a formare quello che viene considerato uno dei capolavori dei REM, uno dei capolavori di tutta la musica pop rock internazionale.
Recensioni
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