Alda Merini 10 anni dalla scomparsa
A 10 anni dalla sua scomparsa, ricordiamo una delle più grandi poetesse e scrittrici italiane. I suoi versi, le sue immagini, la sua essenza che l'hanno reso l'emblema universale del "teatro della vita", autrice e spettatrice del "teatro dell'esistenza".
4' minuti | a cura di Redazione Libri IBS
"Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe, sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera." (Alda Merini)
Alda Merini, nata il 21 marzo del 1931, è considerata da molti la madre della poesia italiana. Una poesia che parla alle corde più sensibili dell'anima, metafora della vita di ogni uomo. Unica e inimitabile, grazie alla sua intensità emotiva e carica poetica ha avuto il merito di avvicinare molti giovani alla poesia e non solo.
Per anni è stata considerata la poetessa degli esclusi e dei reietti, raccontando le problematiche del disagio sociale e rivelando il proprio mondo delle "rime petrose". Uno stile limpido, pulito e tagliente, quello della Merini, fatto di immagini vere e dolorose che dipingono un'esistenza altrettanto dolorosa ma degna di essere vissuta.
Nasce in primavera, il 21, come sottolinea nei versi di una delle sue più celebri poesie, "Sono nata il 21 a Primavera". Una giornata che celebra una grande poetessa, l'inizio della primavera e non casualmente la giornata mondiale della poesia.
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