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Le prime pagine del libro
Certi giorni dovrebbero arrivare con un avviso di pericolo, tipo: ATTENZIONE! Questo giorno sarà nocivo per la vostra salute. Invece la maggior parte delle giornate comincia in modo normale. A volte anche meglio del normale.
Il che è molto peggio.
Mi svegliai sentendomi alla grande. Era giovedì e questo significava che avevo il coro. Più di ogni altra cosa volevo essere una grande cantante. Non una rockstar, ma il genere di cantante che poteva cambiare il mondo con la propria voce, come Nina Simone, Whitney Houston, Adele o Mahalia Jackson. Volevo che la mia musica facesse la differenza.
Ovviamente, visto che avevo solo dodici anni ed ero povera in canna, quello era tutto un altro universo rispetto al mio, ma se la mia insegnante di canto, la signora Marion, mi aveva insegnato qualcosa, era che anche la persona con le minori probabilità poteva farcela.
«In fondo la grande Mahalia non è cresciuta proprio qui a New Orleans in una casa con tredici persone sotto lo stesso tetto?» diceva. «Non ha dovuto lasciare la scuola in quarta elementare perché la sua famiglia non poteva più permettersi di mandarcela? Se ce l’ha fatta una ragazza di colore dei primi del Novecento che aveva tutto contro di lei, una ragazzina bianca e magra come te non ha scuse.»
Perciò tenevo uno di quei calendari da cui si strappano le pagine accanto al mio letto e l’ultima cosa che facevo ogni sera prima di dormire era strappare la pagina di quel giorno. Era uno di quegli stupidi calendari di auto con foto e notizie sui motori recuperato da una scatola di robaccia che mamma non era riuscita a vendere online, ma non aveva importanza. L’unica cosa che volevo era il piacere di accartocciare nel pugno ogni giorno della settimana che non fosse giovedì.
Quando aprii gli occhi quella mattina la prima cosa che vidi fu GIOVEDÌ in lettere maiuscole e tanto bastò a svegliarmi all’istante. Mi misi a sedere, mi passai le dita tra i capelli aggrovigliati, inforcai gli occhiali e cominciai subito a canticchiare a bocca chiusa per scaldare le corde vocali. La signora Marion era un’accanita sostenitrice del giusto riscaldamento della voce.
I cantanti pigri non durano.
Guardai tra le grate della mia finestra e vidi che il cielo era pieno di nuvoloni pronti a scaricarsi. La tetra cappa grigia che incombeva all’orizzonte avrebbe potuto essere un presagio… se non fossimo stati a New Orleans dove i temporali vanno e vengono in dieci minuti netti, specialmente a giugno.