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Versante d'esilio - Alessandro Anil - copertina
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Versante d'esilio - Alessandro Anil - copertina
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Descrizione


"Versante d'esilio", - titolo che consente varie letture, tra le quali non ne manca una evangelica - è un poemetto dialogico dove l'interlocutore del poeta - lettore o divinità che sia - ha un compito ben preciso: ascoltare e tentare di concedere all'autore l'acquisizione della consapevolezza che, se pure non è possibile conoscere e unificare tutto, si può, attraverso la poesia, non vanificare la ragione a discapito del sentimento. "La pienezza di un canto, il compimento di qualcosa di molto lontano, il non evadere il seme dell'abbandono, lento ritorno sulle acque" sono versi che ci ridonano il senso e ciò che ne deriva nella poesia, dalla poesia, recuperando la forza dell'uomo, e abbandonando quella linea di indebolimento progressivo che lo aveva portato alla deriva, per mano di alcune correnti letterarie novecentesche. Qui, siamo finalmente di fronte non più solo al poeta ospite precario ma al poeta che abita le proprie parole "come una patria, come un dono".
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Dettagli

2019
29 marzo 2019
96 p., Brossura
9788833241562

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alida airaghi
Recensioni: 5/5
Ritrovarsi nell'esilio

Il libro consta di tredici sezioni, introdotte da un’intervista in cui l’autore definisce fonti ed esiti della sua scrittura in versi, dichiarando i propri debiti verso i grandi maestri della letteratura europea novecentesca (Rilke, Eliot, Celan, Luzi…), e verso le correnti di pensiero indirizzate alla ricerca etica e metafisica: “Una poesia vuole essere un atto d’amore, un atto di liberazione o di sprofondamento”. In effetti, tutte queste tre esigenze espressive sono ben riconoscibili nelle pagine, a partire dall’esperienza erotica che travalica sempre il dato fisico, scorporata da ogni materialità: “Esco dalla tua soglia, dal condominio del tuo corpo”. Il tu destinatario del messaggio è sì una figura femminile, ma eterea ed evanescente, mai descritta nella sua consistenza materiale. Alterità che non si riesce a raggiungere e possedere, vago abbaglio che splende e subito si dilegua, senza mantenere la promessa di un incontro definitivo. Oltre a proporsi come atto d’amore, la poesia è liberazione dalla costrizione dalla miseria della biografia e della memoria, dall’ “inferno della carne”, e ascesi a una sovra-realtà non vincolata al contingente. La fede dichiarata da Alessandro Anil supera i confini di un qualsiasi credo religioso, aspira a un assoluto non circoscrivibile teologicamente: “Invoco un silenzio oltre i secoli, apice di pura forma”. La sua è poesia sapienziale, metodo di conoscenza, mistica del pensiero: quindi, oltre che amore e liberazione, anche sprofondamento, ricerca di significato e verità, mezzo e fine per comprendere se stessi e il mondo, e tutto ciò che si cela “dietro lo schermo inevitabile degli avvenimenti”. Il “Versante d’esilio” del titolo, allora, è la consapevolezza del proprio esistere fuori dalla cronaca del tempo in cui si è stati gettati, in un luogo che può essere ovunque, interno o esterno ai propri confini, comunque molto vicino a ciò che impropriamente chiamiamo anima.

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Gianluca Tuorlo
Recensioni: 5/5

Bellissimo libro. Lo consiglio per chi volesse leggere della poesia e non solo. C'è un introduzione che è quasi un saggio a se stante. Non è in te, semplicemente l’infante si china mischiato com’è, anche lo sguardo segue le spalle dove non si incanta a voce, la più deserta materia… silenzio. Dio è cieco talvolta, tu accoglimi anche con la distrazione di non so quale attraversamento o ricordo, affinché lo straniero torni nell’origine e l’acqua che ti offre nelle mani sia io. Non so dopo tutto cosa pensi, se a questo dolore che ti percorre trovi un’uguale immagine nel mondo, è come l’assenza l’odore che ti valica da una stagione all’altra non è in te, come questi consensi il gioco insensato dei doni e delle perdite, tutte le incoerenze del mondo, anche se tu l’hai pensato più di una volta, non lo sono le miracolose, inquete alleanze, le insidie, il ridere poco o smodato e la misteriosa impazienza delle mani, gli incontri per le vie, i rimpianti e il frangiante snodarsi di desideri senza fine, non sono in te, tu sei la soglia dove ogni cosa si distingue, trova nome e vita – inizia una nota, poi un’altra fino all’ossatura, il ritmo che nasce, si diffonde, rivela la sua durata.

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Conosci l'autore

Alessandro Anil

Alessandro Anil, nato nel 1990, ha vissuto in India fino a sedici anni, a Santiniketan, frequentando la scuola del poeta R. Tagore. Si è laureato in Filosofia e Letteratura in Inghilterra. Vive in Italia dall’ottobre del 2013. È stato premiato o segnalato da Poesiafestival, Premio Rimini per la poesia giovane, Casa della Poesia di Como, Premio Mario Luzi. Sue poesie sono apparse nelle riviste “Atelier”, “l’Almanacco dei poeti” e in altre riviste italiane e inglesi del settore. Ha tradotto per l’ “Almanacco di poesia” di Raffaelli editore Poeti bengalesi nell’era post-Tagore. Oltre alla poesia svolge l’attività di drammaturgo e regista. Dal 2018 è direttore artistico del laboratorio teatrale che si...

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