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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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Ennesimo capolavoro...
Bellissima storia, affascinante, coinvolgente, colta e nello stesso tempo popolare, piena di azione e colpi di scena e, assieme, di riflessioni, pensieri sul perché si è al mondo, su cosa vuol dire essere da una parte (anche se perdente, a ben vedere) piuttosto che da quella del potente di turno. L'ennesimo esempio della magistrale Ben Pastor (a proposito, a quando il prossimo Martin Bora?) della sua capacità di unire divertimento, azione, riflessione. Un occhio febbricitante che ti rende i paesaggi come se fossero in 3D; un'acuta capacità di esaminare dall'interno i personaggi, nel bene e nel male, con tutti i loro vizi e le loro virtù. Un eroe malinconico ma risoluto, un affresco visionario ma credibilissimo di un'epoca dove, malgrado le infinite crudeltà che la caratterizzano, sarebbe stato bello vivere. Per favore, ridateci l'impero romano, almeno come lo descrive la Pastor, anche se in decadenza!
Concordo con le osservazioni degli altri lettori, soprattutto quelle che hanno colto l'aura western del romanzo. Penso che sia impossibile per uno scrittore americano (anche se nato in Italia) non fare i conti con l'immaginario americano, anche a costo di riplasmarlo molto abilmente dentro una storia che si svolge nell'antichità romana. Mi sa tanto che è più forte di loro. Comunque sia, a me il duello finale ha ricordato, più che "Il gladiatore", le rese dei conti finali dei film di Sergio Leone (tanto più che Elio Sparziano ha parecchio a che spartire con il giovane Clint Eastwood, sigaro e poncho esclusi)
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