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«Tre anni fa non sapevo nulla della condizione dei sordi e non avrei mai immaginato che essa potesse far luce su tanti ambiti diversi, soprattutto in quello del linguaggio. Poi, e fu una scoperta sorprendente, venni a conoscenza della loro storia e delle straordinarie sfide (linguistiche) che essi devono affrontare; scoprii anche, con meraviglia, che esisteva un linguaggio completamente visivo, i Segni, che si esprimeva in una modalità diversa dalla mia lingua, il parlato. È terribilmente facile dare per scontato il linguaggio, la propria lingua – può occorrere l'impatto con un'altra lingua o, piuttosto, con un'altra modalità di linguaggio, per ritrovare la nostra antica meraviglia.»
In questo libro Oliver Sacks abbandona il terreno dei disturbi neurologici per indagare un altro mondo, che generalmente viene ignorato: il mondo dei sordi. Qui, come in altri casi di menomazione, Sacks riesce a scoprire che il meno può anche nascondere un più: per esempio, una capacità acutissima di sviluppare l'esperienza visiva – base, questa, su cui si è formato un affascinante linguaggio visivo, i «Segni», che permette ai sordi di costituire comunità. Ancora una volta, è l'enorme dono di empatia, in Sacks, a guidare l'indagine, che toccherà alcuni problemi fondamentali del rapporto fra parola, immagine e cervello, ma anche renderà conto di esperienze dirette dell'autore, sino alla sua partecipazione alla rivolta nell'unica università per sordi al mondo, la Gallaudet University, nel marzo 1988. Per questa nuova edizione italiana, Sacks ha scritto una prefazione nella quale delinea la storia dei sordi in Italia, e racconta della sua visita, nel novembre 1990, alla comunità dei sordi e alla scuola di via Nomentana a Roma.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il testo fa una panoramica riguardo il mondo della sordità toccando gli aspetti medico-neurologici, sociali e psicologici. Conosco la penna di Sacks e come sempre ha saputo coinvolgermi nella lettura ma avrei preferito qualche biografia in più delle persone sorde da lui conosciute. Il libro naturalmente riflette gli anni in cui è stato scritto: non aspettatevi un volume in cui sono illustrate le recenti conquiste dei sordi e le ultime evidenze scientifiche. Ciononostante è davvero interessante per comprendere sotto diverse prospettive il mondo della sordità. C'è da dire che le riflessioni di Sacks non sono per nulla scontate e valgono ancora oggi. Il contesto di riferimento è americano ma non mancano riferimenti al panorama italiano. Molto interessante è l'ultimo capitolo in cui viene raccontato lo sciopero degli studenti sordi del 1988.
Libro che ho apprezzato molto. Ne leggerò sicuramente altri di Sacks! Lo consiglio. Lettura obbligatoria.
Molto interessante, mi ha fatto capire come nel corso degli anni ci sono stati dei momenti in cui la sordità era vista come una "malattia". Abbiamo tanto da imparare da loro.
Recensioni
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