L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2009
«Uno dei romanzi che più ho amato in vita mia ... Pubblicandolo nel 1964, anche l'autore avvertì di avere scritto il proprio capolavoro – e aveva alle spalle una meraviglia come "Addio a Berlino" (da cui "Cabaret"). In effetti, si tratta di un testo il cui equilibrio narrativo è praticamente perfetto: perfettamente in bilico tra commozione e distacco – un racconto dove non c'è una virgola di troppo, non una di meno.» – Mario Fortunato
Già negli anni Trenta, quando scrisse «Addio a Berlino», Christopher Isherwood sosteneva di voler trasformare il suo occhio di romanziere nell'obiettivo di una macchina fotografica. Ma per lungo tempo – attraverso libri molto diversi fra loro, e spesso segnati dai personaggi fittizi o reali che raccontavano – l'intenzione rimase una di quelle fantasticherie stilistiche che spesso gli scrittori inseguono per tutta la vita senza realizzarle mai. E invece nel suo ultimo romanzo – questo – Isherwood trasforma una giornata nella vita di George, un professore inglese non più giovane che vive in California, in un'asciutta, e proprio per questo struggente, sequenza di scatti. Non è una giornata particolare per George: solo altre ventiquattr'ore senza Jim, il suo compagno morto in un incidente. Ventiquattr'ore fra il sospetto dei vicini, la consolante vicinanza di Charlotte, la rabbia contro i libri letti per una vita ma ormai inutili, e il desiderio di un corpo giovane appena intravisto ma che forse è già troppo tardi per toccare. Quanto basta per comporre un ritratto che non si può dimenticare, e che alla sua uscita sorprese tutti, suonando troppo vero per non essere scandaloso.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nonostante la brevità del libro non sono proprio riuscita a finirlo! Io l’ho trovato di una noia mortale.. ogni pagina un macigno
Un libro piacevole e scorrevole, scritto dalla mano abile di Christopher Isherwood, ma che "manca" di qualcosa. Ogni pagina sembra essere lasciata in sospeso, in ogni dialogo sembra esserci qualcosa di non detto: la conclusione che ho tratto è che questo libro sia incompiuto. Un vero peccato, perché leggendolo ho avuto la sensazione che questo racconto sarebbe potuto essere un grande romanzo, ma che, ahimè, non ha mai spiccato il volo.
Ciò che ho apprezzato di più del romanzo è la scrittura, chirurgica e precisa, senza sbavature. La trama è semplice...forse. E' la "diversità" di un professore di letteratura omosessuale rimasto solo. Magistrale è la sua lezione sulla "diversità", fatta sulla propria pelle. O meglio sul suo corpo, il corpo di un anziano uomo, un "vecchio sporcaccione" che tenta di trovare una ragione per andare avanti. E' il secondo libro che leggo in cui viene descritto l'attimo della morte, l'altro è stato "Stoner". Quanta differenza! Qui si parla di sangue, di arterie, di cervello, di polmoni, di cuore. Lo consiglio.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nella luce dell’alba un corpo si sveglia. Quel corpo appartiene a un uomo, George.
La giornata che lo aspetta non ha nulla di speciale: uscirà di casa diretto in università, terrà lezione di fronte a studenti svogliati, cercherà le forze per consolare una vecchia amica.
Come ogni giorno, negli occhi di George si materializzano i flash della vita passata insieme a Jim, il suo compagno morto in un incidente stradale. Gli è difficile trovare un senso al suo trascinarsi su questo mondo, in questa America anni Sessanta così ottusa, così atterrita dalla minaccia della bomba atomica.
Eppure, quando Kenny, uno dei giovani studenti del corso, si avvicina a George durante la serata e gli racconta le sue debolezze, il muro di indifferenza alla vita costruito dal professore sembra cadere.
Le onde dell’oceano accolgono la bellezza e la follia di questi due personaggi, due uomini distanti per età e per esperienze, curiosi l’uno dei sentimenti dell’altro.
Due corpi che nuotano e, disperatamente, vivono.
Recensione di Irene Galdangelo
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore